Sostanze nocive rifiuti pericolosi

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Nel mondo si producono ogni giorno più di due miliardi di tonnellate di rifiuti di cui il 60% circa nei soli paesi industrializzati che rappresentano meno del 20% della popolazione mondiale.
Poiché la gestione ambientalmente sostenibile dei rifiuti è praticamente inesistente nei paesi in via di sviluppo e abbastanza carente in molti paesi sviluppati (tra cui l’Italia), il risultato è che molte delle sostanze tossiche, nocive o comunque pericolose entrano nella catena alimentare, contaminano il cibo e pongono seri problemi sanitari alla popolazione anche dei paesi sviluppati (i recenti casi di diossina nella mozzarella prodotta in Campania e la contaminazione da insetticidi in molti prodotti alimentari giapponesi, ne sono un esempio).
Altro caso eclatante per i paesi in via di sviluppo è, invece, il latte alla melanina prodotto in Cina che ha portato a gravi conseguenze sanitarie e perfino alla morte di molti bambini in diversi paesi del sud est asiatico ed in Africa.
Di non minore importanza è la contaminazione delle risorse idriche da parte degli scarichi industriali o derivanti da fitofarmaci e pesticidi usati in agricoltura. Anche la contaminazione batterica è in aumento soprattutto nelle risorse idriche dei paesi in via di sviluppo dove focolai di colera e da altre malattie infettive provenienti da acqua contaminata stanno aumentando invece di diminuire.
Neanche le risorse marine sono state risparmiate dalla contaminazione dei prodotti chimici usati dall’uomo. In particolare la contaminazione da mercurio e da altre sostanze tossiche di molte specie ittiche pone seri problemi non solo sulla salute umana, ma anche sulla sopravvivenza delle stesse specie.