Thor Heyerdahl

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Thor Heyerdahl, scomparso il 18 aprile 2002, era nato nel 1914 a Larvik, ed è considerato uno dei norvegesi più importanti fra i contemporanei.
Visse in Polinesia tra il 1937 e il 1938 ed era giunto alla conclusione che gli antenati dei Polinesiani provenissero dalle coste dell’America Latina. Una tesi suffragata da leggende locali che parlavano del dio-condottiero Tiki, figlio del Sole, che aveva guidato il suo popolo da un lontano paese oltre l’Oceano.

Per questo fu l’animatore della spedizione del «Kon-Tiki», nel 1947, dal Perù alla Polinesia; di una seconda traversata nel 1969-?70 da Safi in Marocco alle Barbados sulla «RA», un’imbarcazione in papiro di 15 metri (la navigazione fu interrotta a poca distanza dalla sua conclusione) e della seconda spedizione, l’anno successivo, con la «RA II» , che concluse la traversata.

Gli europei si sono sempre accreditata la scoperta di quelle isole ma in realtà, quando vi giunsero, trovarono tracce significative di una precedente civiltà tutt’altro che primitiva. Ovunque, infatti, c’erano orti, capanne, templi, strade, piramidi e grandi statue di pietra.
La popolazione parlava una lingua sconosciuta, comune a tutto l’arcipelago e non riconducibile ai continenti circostanti. Pur non conoscendo la scrittura, conservavano tavolette incise con geroglifici indecifrati, e avevano funicelle a nodi, come quelle utilizzate dagli Inca.

Heyerdahl mise in relazione antiche storie del Perù in cui si parlava di un popolo bianco preesistente costretto alla fuga perché attaccato da un altro popolo. E suffragò la sua ipotesi anche grazie ad alcuni nomi che comparivano nelle antiche saghe degli Inca e ricomparsi nel linguaggio polinesiano.
La principale contestazione alla sua ricostruzione veniva dal fatto che questi popoli non avevano imbarcazioni in grado di sostenere una tale traversata. Ma lui dimostrò il contrario ricostruendo e utilizzando le imbarcazioni dell’epoca.