Un campo legittimo di ricerca

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In particolare, appare dall’analisi delle relazioni della suddetta quattordicesima conferenza Iccf, dalle note, dalle presentazioni iniziali e dalla relazioni intermedie che è ormai chiaro ed inequivocabile che il DoE, forse assieme con MoD, comunica al mondo che crede nell’Effetto Fleishmann & Pons e quindi rilancia la ricerca applicata nel campo della Fusione nucleare fredda.
Nessuno si perita di sconfessare e/o scomunicare il verdetto negativo emesso, nel 1990, dalla commissione instaurata dal DoE guidata dal noto fisico nucleare classico Huigenza. Questa commissione decretò che i fenomeni comunicati pubblicamente da Fleishmann & Pons non avrebbero potuto accadere poiché erano contro la fisica nucleare allora conosciuta. In sintesi rivolgendosi alla Commissione di Huigenza i nostri avi avrebbero solo detto «…non ti curar di lor ma guarda e passa».
In poche parole, la ricerca sulla Fusione nucleare fredda (Fnf) o l’Effetto Fleishmann & Pons è diventata un campo legittimo della scienza (Scienza Nucleare nella Materia Condensata) e non solo una collezione di errori, come alcuni denigratori sono andati dicendo per quasi due decenni.
Molti suggerimenti sono stati e continuano ad essere erogati da vari gruppi di ricercatori, che, tra l’altro, hanno studiato a fondo tutte le critiche ed i risultati negativi pubblicati al punto da sostenere che le analisi statistiche e Bayesiane mostrano che le osservazioni dell’Effetto Fleishmann & Pons presentano criteri e dati di produzione di eccesso di calore che devono essere considerati un effetto fisico reale «al di là di ogni dubbio razionale». I quattro criteri caldamente suggeriti per la esecuzione di esperimenti alla F & P che risultino «ripetibili» sono della seguente specie:

1 ? Eseguire gli esprimenti con molta attenzione e cura nel caricare il Palladio molto lentamente in modo da garantire condizioni tali da fornire rapporto di caricamento D/Pd superiore a 0,85.
2 ? Porre molta attenzione e cura nel rispettare la chimica del sistema in modo da creare condizioni superficiali favorevoli dei materiali impiegati.
3 ? Fare attenzione a caricare con densità di corrente al di sotto di 25 mA/cm2 quindi continuare l’esperimento con densità di corrente al di sopra di 250 mA/cm2 per aumentare il flusso di D (deutoni) al catodo.
4 ? Porre attenzione a stabilire condizioni di non equilibrio per innescare l’inserimento di deutoni D in posizioni non statiche all’interno del catodo.

In molte esperienze recenti di Efp sono state impiegate tutte le tecniche ben note di sviluppo di sistemi elettronici quali il campionamento alla Nyquist, l’integrazione nel tempo, il controllo ohmico termico, la ricostruzione delle onde termiche, e altre tecniche moderne ed avanzate per ottenere lo spettro di potenza termica. Inoltre, vengono ormai impiegate tecniche più precise di misurazione e controllo, di riconoscimento dei guasti e dei modi di funzionamento, di misure calorimetriche veloci oltre che ridondate, e di misure di flusso di calore tracciabili ed altro. In particolare, attualmente vengono normalmente eseguite misure migliorate con cinque o più metodi calorimetrici indipendenti, ed altre tecniche di misura e di rilevazione in modo che ciascuna potenza di ingresso viene normalizzata per valutare


e controllare l’eccesso di calore e la potenza termica erogata successivamente.
Per altri versi, i processi di miglioramento delle misure di eccesso di calore vengono attualmente eseguiti con calorimetri moderni molto elaborati rispetto al primo calorimetro di Antoine Lavoisier (1783); dal calorimetro a ghiaccio, al calorimetro a flusso di calore costate, al calorimetro a flusso di massa, al calorimetro a misure iperboliche, dalla calorimetria che impiega l’effetto Seebeck (per la misura di eccessi di entalpia anche per ampi campi di temperatura).
Conviene e si ritiene giusto ricordare che il compito primario della ricerca nel campo dell’Efp e quindi nella Fnf in materia condensata è quello di migliorare la riproducibilità della generazione di eccesso di calore e quindi di amplificare la potenza ottenibile ed il guadagno di energia. Le tante convalide di importanza del rapporto di caricamento per il controllo del sistema Pd-D al fine della riproducibilità conducono a ritenere estremamente importante il ruolo cruciale delle scienze dei materiali da focalizzarsi sullo studio delle proprietà superficiali e volumetriche di fogli di palladio.
Un esempio interessante è quello di impiego dei metodi di eccitazione dell’elettrolisi con ultrasuoni ossia con brevi cicli di cavitazione indotti da ultrasuoni con bassa densità di corrente di caricamento del Palladio si sono osservati i seguenti fenomeni interessanti dal punto di vista della teoria dei guasti superficiali:

1 ? La pulizia chimico-meccanica della superficie produce il risultato di un miglioramento della attivazione superficiale.
2 ? Le deformazioni meccaniche dello strato più superficiale del catodo di Palladio Pd dovute all’impulso d’onda prodotto dal fascio di deutoni accelerati. Si ottiene come risultato la distorsione dello stato superiore superficiale del reticolo cristallino di Pd.
3 ? La generazione di dislocazioni massive e di lacune volumetriche. Questi difetti prodotti rappresentano vere e proprie trappole per i deutoni immersi nelle zone profonde della matrice del catodo di Pd. Questo processo di intrappolamento favorisce la capacità di carico del deuterio nel palladio.

Come risultato globale di questo metodo con ultrasuoni si ottiene un rapporto di caricamento molto elevato che ha di conseguenza il miglioramento della riproducibilità della generazione di eccesso di calore.