Alcuni funzionari nominati dalla vecchia amministrazione, ma ancora in servizio, secondo il Washington Post avrebbero negoziato un ignobile accordo con il Giappone sulla caccia baleniera
Resti dell’Amministrazione Bush cercano di silurare la politica di Obama contro la caccia baleniera. Greenpeace chiede al nuovo Presidente Usa di licenziare i funzionari infedeli.
Solo pochi giorni dopo la cerimonia inaugurale che ha insediato il Presidente Obama, alcuni funzionari nominati dalla vecchia amministrazione, ma ancora in servizio, secondo il Washington Post avrebbero negoziato un ignobile accordo con il Giappone sulla caccia baleniera.
L’accordo prevede una riduzione della caccia giapponese in Antartide (mascherata da «ricerca scientifica») in cambio di una riapertura della caccia commerciale ed un aumento delle quote di caccia delle balenottere minori nelle acque circostanti il Giappone.
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Nel corso di una riunione segreta alle Hawaii, il Commissario Usa alla Commissione Baleniera Internazionale (Iwc), dott. Doug DeMaster, e il Presidente dell’Iwc, dott. William Hogarth, hanno quindi agito palesemente contro la posizione del Presidente Obama sulla caccia baleniera.
In una lettera inviata a Greenpeace Usa prima dell’elezione, Barack Obama aveva, infatti, dichiarato che «come Presidente, assicurerò che gli Stati Uniti garantiscano una leadership nell’applicazione degli accordi internazionali per la protezione della natura, incluso il rafforzamento della moratoria contro la caccia commerciale alle balene. Permettere al Giappone di continuare la caccia baleniera a scopi commerciali è inaccettabile».
«È chiaro che l’agenda del Presidente Obama prevedeva altre priorità, ma questa sporca storia ha cambiato lo scenario: il Presidente deve immediatamente licenziare questi funzionari infedeli ? sostiene Alessandro Giannì, responsabile della Campagna Mare di Greenpeace Italia ?. Ci aspettavamo che il Giappone, che ha arrestato due nostri attivisti perché hanno denunciato il contrabbando di carne di balena, facesse il gioco sporco ma non che fossero proprio gli Usa ad assecondarlo».
Riaprire la caccia baleniera è una follia impensabile in un Oceano dove troppi fattori, dall’inquinamento alla pesca eccessiva, dal cambiamento climatico ai test acustici, continuano a decimare i cetacei. Anche lo stock «giapponese» di balenottere minori che i balenieri vorrebbero cacciare (il cosiddetto J-Stock) è classificato come «endangered»: in via di estinzione.
(Fonte Greenpeace)