Fusione Fredda, fisica di frontiera…

521
Tempo di lettura: 2 minuti

Centinaia di ricercatori in tutto il mondo spingono forte per ripetere il miracolo del progetto Manhattan e dare una nuova prospettiva energetica all’Umanità

Da Washington a Salt Lake, da Roma a Frascati dove a ottobre si terrà la 15a conferenza internazionale, la ricerca sulla Fusione Fredda continua e diventa la nuova frontiera dove centinaia di ricercatori in tutto il mondo spingono forte per ripetere il miracolo del progetto Manhattan e dare una nuova prospettiva energetica all’Umanità.
È questa l’impressione emersa anche dai lavori della giornata di studi sulla Fusione Fredda, appena conclusa, tenutasi al Circolo Ufficiali delle Forze Armate di Roma grazie ai buoni uffici del dottor Camillo Tondi, su iniziativa della Cattedra di Informatica del prof. Giani Degli Antoni dell’Università di Milano e del Centro Studi di Biometeorologia di Roma.
I lavori sono stati aperti dal saluto del Generale Dante Lino Di Vaja responsabile culturale del Circolo Ufficiali. Un saluto non rituale, indirizzato ad una comunità di esploratori del microcosmo atomico paragonato ai misteri del macrocosmo dove gli astronauti si avventurano alla ricerca dei misteri dell’Universo. Il Generale ha letto in proposito una sua Poesia che ha turbato l’animo dei presenti e ha avviato una giornata scientifica che ha rapito i partecipanti fino alle 19 in un lungo viaggio nella materia e nell’energia chiara e oscura.
A dare l’idea della problematicità della Fusione Fredda ci ha pensato Fulvio Bongiorno con la sua relazione sul teorema di Fermat che dopo oltre 300 anni ha trovato una spiegazione.
Giuseppe Quartieri ha affrontato le problematiche connesse alle teorie e agli esperimenti di F&P confrontandole con la valutazione dei sistemi di produzione della Fusione Fredda, viste dal punto di vista della critica industriale.
Ubaldo Mastromatteo di Stm, ha discusso del recente esperimento con il CR39 al centro degli ultimi scoop giornalistici, presentando i dati critici nella replica allo stesso che non ha confermato i dati americani. Ulteriori esperimenti di verifica anche alla luce della discussione saranno svolti nel breve periodo.
Del controverso esperimento Don Borghi (precursore della Fusione Fredda) ha trattato Pierluigi Giubbilini dell’Accademia Navale di Livorno. Un thriller scientifico che continua e per il quale si impone una seria replica degli esperimenti. Il turno del festeggiato, il prof. Lino Daddi, è venuto con una rassegna del modello teorico sui neutroni virtuali che il vecchio capo del Gruppo di Fisica dell’Accademia di Livorno ha consegnato alla Comunità Scientifica. Una relazione brillante e coraggiosa su cui i teorici e gli sperimentali avranno molto da dire e da fare.
Gran discutere sul nucleare con la relazione di Giovanni Gigante di Roma1 che ha presentato lo stato dell’arte nella radioprotezione. La rilevanza del tema è apparsa subito dopo quando l’intervento di Gianni Mattioli di Roma1, collassato nei tempi, non ha avuto lo spazio per la discussione ed è stato aggiornato ad una nuova conferenza specifica dove il rapporto rischi benefici del nucleare sarà trattato con i tempi che merita. A chiudere la prima parte dei lavori una breve comunicazione del medico Umberto Grieco che ha presentato dati clinici che configurano per le tecnologie fisiche non solo allarmi e paure ma anche nuove possibilità di diagnostica e terapia di cui ha presentato alcuni casi clinici presenti in sala.