Le città, come è noto dalla geografia urbana, differiscono per sito, posizione storia e vocazione. Non è quindi possibile pensare di definire e proporre soluzioni che si possano rigidamente applicare indistintamente a tutti gli ambiti urbani né progettare o confezionare ricette da applicare freddamente senza considerare il contesto urbanistico-territoriale-socio-economico-politico in cui si va ad operare.
Bisogna anche tener presente che il concetto di città si è evoluto nel corso degli anni e si è passati dalla «città murata», dei primi anni del millennio, alla metropoli degli anni moderni: una struttura urbana interconnessa, correlata ed integrata con il territorio circostante. Anche le tecnologie ed i mezzi di collegamento si sono modificati, per cui ora la città si interfaccia e collega con il resto del mondo per via fisica (vie di comunicazione, scambi commerciali, movimento di persone etc.) e concettuale-virtuale (informatizzazione, informazioni, centri direzionali, produzione, etc.). Affrontare questa tematica rappresenta una difficile sfida per una serie di fattori critici che investono:
– gli sviluppi che il problema sta assumendo;
– gli interessi economici e strategici di singoli Paesi;
– la sempre maggiore congestione e densità all’interno delle città;
– il patrimonio di strutture e culturale esistenti;
– le tradizioni socio-culturali che sono presenti;
– i cambiamenti economici e politici in atto;
– la conservazione dell’ambiente;
– i problemi di risorse e consumi;
– la maggiore richiesta di qualità della vita;
– i processi di globalizzazione e transnazionalizzazione.
In questo contesto la città sostenibile assume un ruolo determinante ed il progetto per rendere sostenibili le città risulta essere molto complesso e con tutta una serie di difficoltà, ostacoli e vincoli che investono i molti aspetti precedentemente enunciati, ma che ribadiamo per la loro importanza: culturali economici, politici, sociali, tecnici e tecnologici.
Per poter determinare uno stato di fatto e di sviluppo delle città e poter studiare e programmare interventi, si dovranno utilizzare e sviluppare degli indicatori ad hoc che consentano la possibilità di comparare e confrontare le diverse strutture urbane.
Per il loro peso demografico, per le trasformazioni veloci e le dinamiche di carico ambientale e di consumo di risorse di cui sono protagoniste, per l’avvento di nuove tecnologie e modi di vita ed anche per le relazioni con il loro intorno (Regione, Paese, Paesi oltre cortina) le città rappresentano i luoghi più indicati in cui applicare questi indicatori che devono rispondere a requisiti di qualità e poter misurare i livelli e la qualità dello sviluppo umano.
Pertanto si dovranno considerare non solo gli indicatori sociali quali salute, alfabetizzazione, e mobilità sociale,che risultano migliori nel contesto urbano, ma anche altri che prendano in esame gli aspetti economici, finanziari, produttivi di processo, di strategia, di tecnologia, urbanistici e quelli legati alla produzione trasformazione distribuzione ed uso dell’energia.