L’Assessore regionale alla cultura Antonio Autilio ne è convinto: anche la Basilicata deve dotarsi di una film commission per promuovere e valorizzare il territorio lucano
Il Film Commission Day tenutosi presso la Casa del Cinema di Roma lo scorso 18 giugno ha portato l’amministrazione della Basilicata a pensare concretamente alla creazione di una film commission.
Del resto, i vantaggi e benefici apportati alle regioni dalle film commission sono ormai sotto gli occhi di tutti: valorizzare un territorio attraendo le produzioni audiovisive, dal cinema alla tv alla pubblicità, significa aumentare la visibilità di una regione, favorire anche lo sviluppo dell’economia locale attivando tutta una serie di scambi e sinergie proficue.
In Italia le film commission sono una realtà piuttosto recente, hanno appena dieci anni di esperienza, molto pochi rispetto ai 60 delle colleghe americane. La prima a fare scuola in Italia è stata la Torino Film Commission, nata nel 2000, che vanta all’attivo oltre 200 produzioni, tra cui il film di Daniele Lucchetti «Mio fratello è figlio unico», l’ultimo lavoro di Sergio Rubini «Colpo d’occhio» o la pellicola di Paolo Sorrentino «Il divo».
Le film commission sono generalmente enti amministrati e fondati dalle autorità locali, talvolta espressione degli assessorati al turismo, alla cultura o alle attività produttive, anche se non mancano casi di associazioni promosse da professionisti e privati. Si tratta di istituzioni senza fini di lucro: il loro obiettivo primario è quello di attrarre le produzioni ad operare nel proprio territorio di competenza attraverso un’offerta di servizi collaterali quali facilitazioni organizzative, supporti logistici qualificati, risorse finanziarie e artistiche: risolvendo, in pratica, i principali crucci di un produttore, aiutandolo a sbrigare procedure burocratiche, ad ottenere permessi, a reperire manodopera specializzata in loco.
A questo si aggiunge la possibilità da parte delle film commission di sostenere anche economicamente le produzioni. In un periodo in cui i tagli al Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo), e quindi alla cultura, si fanno sempre più cospicui, gli interventi delle film commission, seppur più contenuti, possono giocare un ruolo fondamentale.
Se da un lato la film commission rappresenta un aiuto alle produzioni audiovisive, dall’altra il suo ruolo di promozione del territorio comporta vantaggi a cascata. Nel momento in cui una produzione decide di girare in un luogo, si aprono una serie di opportunità in termini di sviluppo economico, che investono tutti i settori dell’economia locale, dal turistico-alberghiero a quello artigianale.
L’Assessore Autilio e la Basilicata hanno colto le molteplici opportunità legate alla presenza di una film commission. Del resto, il territorio lucano non è nuovo alle esperienze cinematografiche: basti citare il discusso «The passion» di Mel Gibson, interamente girato tra i caratteristici sassi di Matera, o «Io non ho paura» di Gabriele Salvatores.
Perché, allora, non fare del cinema un’ulteriore occasione di crescita creando una struttura preposta alla promozione del territorio? Un nuovo modo per favorire lo sviluppo di una regione, che diventa così una vera e propria fabbrica di cinema.