Il biossido di azoto in aumento a causa delle auto diesel

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Sono stati resi pubblici i risultati di uno studio che dettaglia i trend delle emissioni di ossidi di azoto nel settore dei trasporti su strada in Europa dal 1880 al 2005. Gli ossidi di azoto di origine antropica, compresi il monossido e biossido di azoto, sono emissioni inquinanti che influiscono sul cambiamento climatico, sulla salute umana e sugli ecosistemi

Secondo un recente studio dell’Autorità norvegese per il controllo dell’inquinamento, le politiche messe in atto in Europa per ridurre le emissioni di ossidi di azoto nel settore dei trasporti su strada sono state efficaci, nonostante si sia verificato, tra il 1990 e il 2005, un aumento nel consumo di benzina.
Gli ossidi di azoto di origine antropica, compresi il monossido e biossido di azoto, sono emissioni inquinanti che influiscono sul cambiamento climatico, sulla salute umana e sugli ecosistemi.

Nel 1990, l’Europa ha contribuito per circa il 30% alle emissioni totali di ossidi di azoto, con l’esclusione delle emissioni derivanti dalla combustione di biomassa e dal trasporto navale.
Le politiche introdotte in Europa tra il 1990 e 2005 sono state efficaci per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto, contrariamente ad altre zone, in particolare Asia, Africa, America latina e Medio oriente, dove le emissioni di questi inquinanti continuano a crescere. Nel 2005, il trasporto su strada è stato responsabile del 40% delle emissioni di ossidi di azoto in Europa.

Lo studio, in parte condotto all’interno del progetto europeo Carbosol (finanziato dal V Programma quadro), dettaglia i trend delle emissioni di ossidi di azoto in Europa dal 1880 al 2005. Vengono in particolare identificati cinque distinti periodi, rappresentanti cinque diversi trend:
1. Il periodo1880-1950 ha visto una moderata crescita nel consumo di combustibile liquido.
2. Durante il periodo 1950-1980 il tasso di crescita è stato intenso.
3. Le emissioni di ossidi di azoto sono cresciute del 13% tra il 1980 e il 1990, per raggiungere il picco nel 1990, nonostante un abbattimento nelle emissioni in Europa orientale derivante da un peggioramento nelle condizioni economiche. Particolare attenzione è stata prestata all’effetto delle politiche dal 1990.

Complessivamente, nell’Europa occidentale le emissioni derivanti da trasporto su strada sono cresciute, anche se il consumo di benzina è calato nella maggior parte dei paesi, a seguito dell’aumento record del prezzo della benzina stessa.
Lo studio sostiene che le norme adottate a partire dal 1970, al fine di migliorare la combustione dei veicoli e ridurre le emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi, involontariamente abbiano contribuito alla crescita delle emissioni di ossidi di azoto.

4. Tra il 1990 e il 2000, le emissioni provenienti dal settore trasporti in Europa hanno subito un calo complessivamente del 23%. Il consumo di carburante è cresciuto in Europa occidentale ma le nuove norme e le nuove tecnologie hanno ridotto le emissioni. Nell’Europa orientale, il minor numero di veicoli inquinanti ha contribuito alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto.
5. Tra il 2000 e il 2005, le emissioni da trasporto nell’Europa occidentale si sono disaccoppiate dal consumo di benzina e continuano a diminuire come risultato delle norme. Diversamente, le emissioni in Europa orientale sono cresciute a causa della maggiore ricchezza e al conseguente aumento dei trasporti.

Sia le emissioni da trasporto che le emissioni totali di ossidi di azoto sono crollate di circa il 30% tra il 1990 e il 2005, grazie alle norme come gli standard europei per le emissioni da nuovi veicoli, il protocollo di Gothenburg (che pone tetti alle emissioni per quattro inquinanti, tra cui ossidi di azoto dal 2010), e la Direttiva sui tetti alle emissioni nazionali.

…le auto diesel
Rispetto alle auto a benzina fornite di avanzati convertitori catalitici, anche le auto diesel di ultima generazione emettono più ossidi di azoto con una proporzione in aumento di biossidi di azoto, un effetto collaterale dell’ossidazione catalitica nel sistema di scarico. Il numero di veicoli diesel è cresciuto rapidamente tra il 1990 e il 2005: se questi nuovi veicoli fossero alimentati a benzina, le emissioni di ossidi di azoto potrebbero diminuire di un ulteriore 30%.
Sebbene nel complesso l’inquinamento da ossidi di azoto sta calando in Europa, la proporzione di biossidi di azoto sta crescendo con la crescita del consumo di diesel.

Con i nuovi standard emissivi…
La ricerca suggerisce che con la prossima generazione di standard emissivi finalizzati a limitare gli ossidi di azoto (e il particolato) dalle auto (Euro5 nel 2009 ? 2012 e specialmente Euro8 nel 2014 ? 2016), le emissioni di ossidi di azoto potrebbero continuare a diminuire sia per i veicoli a benzina che per quelli a diesel.
Tuttavia, ci possiamo aspettare un ritardo fino a 8 anni in alcuni paesi perché le leggi diventino completamente efficaci, mentre la sostituzione dei vecchi veicoli va avanti.

(Fonte Arpat Toscana)