Il riscaldamento globale nei 4 Continenti

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E per il centro sud Italia è prevista una diminuzione delle precipitazioni e un aumento degli incendi boschivi. Mentre l’innalzamento del livello del mare minaccerà Venezia

L’Unep (programma delle Nazioni unite per l’ambiente) ha pubblicato «Climate in Peril» una guida rivolta al grande pubblico in cui illustra i risultati del Rapporto di sintesi del quarto assessment report dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change).

La pubblicazione restituisce le previsioni dell’Ipcc attraverso immagini, grafici e cartografie molto chiari e destinati ai lettori comuni e non agli specialisti.

«Climate in Peril», dopo un esame attento delle cause e delle previsioni dei cambiamenti ambientali a livello globale e dei 4 scenari tracciati dall’Ipcc, prende in esame gli effetti del riscaldamento globale per ognuno dei continenti del pianeta e quando arriva all’Europa sottolinea:

– Il sud dell’Europa vedrà certamente diminuire le sue risorse idriche; nelle regioni montane del continente, i ghiacciai si ritireranno progressivamente e la copertura nevosa diminuirà, aumentando così la probabilità di una penuria d’acqua il che genererà un potenziale più elevato di mancanza d’acqua. Ondate di calore ed incendi rischiano quindi di minacciare la salute degli individui.

– Il nord Europa avrà un’area particolarmente colpita sulla costa olandese, ma al centro del cambiamento climatico c’è il Mediterraneo, e al centro dell’area particolarmente colpita c’è l’Italia.

– In Italia è prevista una netta diminuzione delle precipitazioni al centro sud e nelle isole, con uno stress idrico «moderato» che si attesta tra l’isola d’Elba la Toscana meridionale e le Marche e un’area a stress idrico «elevato» tra la Campania e il basso Lazio.

Modifiche ambientali si verificheranno negli Appennini e nelle Alpi e in quest’ultime si assisterà ad un progressivo scioglimento dei ghiacciai.

Nel centro-sud del nostro Paese questi cambiamenti provocheranno un aumento degli incendi boschivi ed avranno pesanti conseguenze sull’agricoltura, mentre l’innalzamento del livello del mare minaccerà Venezia.

– Il delta del Reno, le coste che vanno dal Belgio alla Germania occidentale e le grandi città portuali di Londra, Amsterdam, Rotterdam, Amburgo ed Istanbul sono a rischio inondazione.

– In tutta l’Europa meridionale le piogge diminuiranno, con situazioni che si annunciano critiche per le risorse idriche e l’agricoltura nella penisola iberica, in Grecia e nei Balcani.

– L’agricoltura dovrebbe andare in crisi anche nella Russia meridionale pre-caucasica.

– Nei Paesi scandinavi, nell’Europa nord-orientale, in Scozia e in Islanda le piogge aumenteranno a causa dell’aumento della temperatura ma questo provocherà la scomparsa del permafrost da tutta la penisola Scandinava e da gran parte della Russia europea, portando anche ad una notevole contrazione dei ghiacciai norvegesi e svedesi.

– Le modifiche più pesanti negli ecosistemi dovrebbero manifestarsi nella tundra russa e in Scandinavia a causa dello scioglimento del permafrost e dell’aumento di piovosità e temperature e nei Balcani, per cause opposte: diminuzione delle piogge e siccità.

– Potrebbe far ritorno, in Europa, entro il 2050 anche la malaria, le più a rischio sono le coste del Mar Nero: Crimea, delta del Danubio, costa bulgara.

(Fonte Arpat)

(Foto di Pina Catino)