Coralli neri, gialli e rosa nel mare di Calabria

1943
Tempo di lettura: 3 minuti

I risultati della campagna di monitoraggio al largo delle coste calabresi conferma la ricchezza in biodiversità di questa zona

Cambia la biodiversità marina sui fondali calabresi. Coralli gialli e rosa ma anche una rarissima specie di corallo nero (nella foto a fianco), infatti, sono stati rinvenuti lungo le coste ioniche e tirreniche della Calabria: la sorprendente scoperta è opera dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che, a bordo della nave Astrea e grazie a un robot sottomarino comandato dalla superficie (Remotely Operated Vehicle, Rov), ha raccolto campioni, immagini e filmati ad alta definizione fino alla profondità di 350 metri.

Ma non solo: sono stati rinvenuti coralli, spugne e molluschi mai osservati prima nel loro ambiente naturale, alcuni dei quali mai segnalati nei mari italiani.

La Campagna ha permesso l’esplorazione di 50 siti rocciosi, la maggior parte dei quali tra i 100 e i 300 metri di profondità. Ben 5.000 le fotografie ad altissima risoluzione scattate, circa 70 le ore di filmati video archiviate.

Il gruppo di ricerca Ispra, grazie ad un acquario appositamente realizzato, ha potuto mantenere in vita le specie di corallo rinvenute (Antipathes dichotoma, Parantipathes laryx, Dendrophyllia cornigera, nella foto del titolo, e Callogorgia verticillata) nonché alcuni esemplari ittici di Callanthias ruber (corallo rosa, nella foto a fianco), che abitualmente popolano i fondali al di sotto dei 100 metri di profondità. Un’operazione che rende, pertanto, possibile uno studio più approfondito della biodiversità marina calabrese, anche alla luce dall’azione invasiva costantemente operata dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.

I campioni raccolti sono studiati dai ricercatori del Dipartimento di Scienze del Mare dell’Università Politecnica delle Marche allo scopo di aumentare le conoscenze, ancora molto limitate, sulla biologia di queste specie profonde. Le analisi genetiche ed istologiche sui frammenti di questi coralli aprono numerosi dilemmi su queste specie rare e protette.

I risultati del programma Mo.Bio.Mar.Cal. (Monitoraggio della Biodiversità Marina in Calabria), condotto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e finanziato dalla Regione Calabria, sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a bordo della nave Astrea.

Erano presenti all’incontro con la stampa, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, l’assessore alle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, Silvestro Greco, il subcommissario Ispra, Emilio Santori, e il Responsabile del Progetto di ricerca dell’Ispra, Simonepietro Canese.

«Le recenti scoperte dell’Ispra in merito alla biodiversità dei mari calabresi – ha commentato Agazio Loiero – mi inorgogliscono e caricano di nuove responsabilità in relazione agli sforzi che bisognerà fare per preservare questo straordinario tesoro di biodiversità per le generazioni future».

«Il monitoraggio condotto dai colleghi dell’Ispra non si conclude con questa campagna – ha spiegato Silvestro Greco – ma dovrà proseguire negli anni futuri per avere il trend della conservazione e del mantenimento degli ecosistemi marini della Calabria. Le scoperte di questi giorni riaprono ulteriori nuovi scenari sulla composizione degli ambienti marini costieri e profondi dei mari calabresi, dimostrando la straordinaria ricchezza degli stessi».

Tutte queste attività, infatti, realizzate grazie Mo.Bio.Mar.Cal. e iniziate nel 2005, hanno condotto a sorprendenti risultati e fanno parte della fitta attività di monitoraggio e ricerca sulla biodiversità marina condotte dal Terzo Dipartimento Protezione degli Habitat e della Biodiversità dell’Ispra. Da questo programma di ricerca, che continuerà ancora per tutto il 2010, i ricercatori si aspettano di trovare numerose altre specie rarissime e non si esclude che si possano descrivere nuove specie di invertebrati marini.

«Risultati che confermano l’importanza di tutte le attività di monitoraggio in ambiente marino effettuate dai ricercatori dell’Istituto – ha dichiarato Emilio Santori – e sottolineano ancora una volta il ruolo strategico dell’Ispra, come centro istituzionale di riferimento per la tutela della biodiversità e per la lotta ai cambiamenti climatici».

Le scoperte effettuate negli ultimi anni sono state, infatti, moltissime: dalla presenza della foresta di corallo nero Antipathella subpinnata nei pressi di Scilla, al rinvenimento di una rarissima specie di corallo nero nel Golfo di Lamezia, Antipathes dichotoma. Una specie di cui esistono pochissimi esemplari e di cui fino ad oggi, non ne esistevano, in letteratura, immagini dal vivo.

Inoltre, è stata scoperta un’altra specie di corallo nero, mai vista prima nei mari della Calabria e segnalata raramente in Mediterraneo: Parantipathes laryx.

«Sono molto soddisfatto dei risultati di questa lunga Campagna di ricerca – ha commentato Simonepietro Canese -. Dall’analisi di tutto il materiale raccolto ci aspettiamo la descrizione di nuove specie. Questo studio, unico nel suo genere in Italia, ci sta permettendo di fare luce su ambienti profondi che rivestono una grandissima importanza per il loro alto valore di biodiversità, per la presenza di numerosissime specie protette e per il ruolo che questi ambienti hanno nella conservazione di numerose altre specie, anche di interesse commerciale».

(Fonte Ispra)