L’iraniana sarà premiata per il proprio impegno per un Paese di Pace e di Diritti umani
A Città di Castello (Perugia) si terrà dall’8 all’11 ottobre la XVIII edizione della «Fiera delle Utopie Concrete», una manifestazione nata nel 1988 su impulso del grande pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer.
Nel corso degli anni la fiera si è dimostrata un vero e proprio laboratorio per l’elaborazione e la trasmissione di esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell’economia e della società.
Si è sempre distinta per l’approccio «laico» alle varie tematiche affrontate, spesso in anticipo rispetto all’agenda politica «ufficiale».
La «giusta misura»
Quest’anno la fiera si occuperà della «giusta misura», che rappresenta il primo capitolo di un nuovo ciclo pluriennale dedicato alle «Sette virtù per la conversione ecologica», un tema particolarmente caro a Langer e da sempre al centro dell’analisi e degli studi della manifestazione altotiberina.
Tra i temi che saranno affrontati durante la fiera saranno: la misura giusta intesa come ricercata unione tra stili di vita personali più equilibrati e auto-limitazione nello sfruttamento delle risorse naturali. Ma anche il mangiare in modo equilibrato, scegliere con cura gli oggetti che ci circondano e che usiamo per lavoro e per divertimento, trovare il giusto ritmo tra movimento e tranquillità, il tempo giusto per noi e per gli altri è l’essenza di una vita piena.
Ampliando il discorso dalla dimensione personale a quella pubblica si parlerà in particolar modo di «Urban Sprawl», cioè di urbanizzazione selvaggia, che ha portato a un consumo sproporzionato di terreno che non dà ancora segnali di rallentamento.
Vincitore del premio Langer 2009
L’ultimo giorno ci sarà l’appuntamento speciale con il vincitore del «Premio Langer 2009». La celebrazione del premio internazionale Alexander Langer sarà anche quest’anno uno degli appuntamenti più importanti della fiera, in cui vedrà premiata l’iraniana Narges Mohammadi (nella foto N.d.R) per il proprio impegno per «un Altro Iran», un paese di Pace e di Diritti umani.
Narges Mohammadi è Ingegnere trentasettenne, nel proprio Paese è vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani, presidente del comitato esecutivo del Consiglio nazionale della pace e da anni stretta collaboratrice di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace nel 2003.
Gli organizzatori della fiera spiegano che «l’intenzione dichiarata del Premio internazionale Alexander è di rivolgere l’attenzione pubblica su situazioni di violazioni dei diritti umani e di distruzione dell’ambiente naturale, onorando persone che in modo esemplare portano avanti nel proprio paese una lotta nonviolenta: per questo negli anni passati abbiamo voluto dare spazio ad alcune storie emblematiche, come ad esempio, nel 2008, quella del villaggio somalo di Ayuub e della sua fondatrice Maana Suldaan. Con Narges Mohammadi, quest’anno un’altra donna musulmana riceve il premio Langer per il suo impegno per i diritti umani nel suo paese, l’Iran, che vanta sì una storia e una cultura millenaria ma in cui dilaga una feroce repressione, soprattutto contro le donne. Un aspetto da tenere in particolare considerazione, visto che nel paese la componente femminile è sempre più importante e determinante e, ad esempio, nelle Università il 60% degli studenti sono donne».
E continuano spiegando che «negli ultimi mesi i dubbi sulla regolarità delle elezioni del 12 giugno – che hanno visto vincitore Mahmoud Ahmadinejad – hanno portato centinaia di migliaia di persone in strada per protestare e chiedere nuove elezioni, attirando l’attenzione di tutto il mondo sulla situazione in Iran, portando sotto i riflettori l’uso del sistema carcerario e della tortura per una repressione violenta di ogni opposizione, la pratica della pena di morte con l’esecuzione anche di bambini, un diritto di famiglia con pesanti discriminazioni contro le donne».
Quindi un premio ad una donna iraniana, in questo momento «assume dunque un nuovo significato quello di mantenere viva l’attenzione per dare valore concreto alla solidarietà spontanea delle prime ore».
In tal senso il premio Langer a Narges Mohammadi è una importante opportunità per sostenere la lotta sua e di tanti altri per un’Iran di diritto per le donne e per gli uomini.
Il premio Nobel Shirin Ebadi, anche lei iraniana, ha commentato che «attribuire questo riconoscimento a Narges Mohammadi rappresenta un sostegno al movimento per la democrazia in Iran. è un gesto che riscalda il cuore di tutti coloro che lavorano per instaurare la parità dei diritti in Iran e che sono costretti a subire continui impedimenti, di natura illegale, da parte delle autorità del Governo della Repubblica Islamica dell’Iran».
(Fonte Utopie concrete)