Un’occasione per mettere a confronto le varie competenze e per migliorare le conoscenze nella pianificazione e gestione forestale
Giovedì si terrà a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) un Convegno organizzato dalla regione Veneto in collaborazione con l’Accademia italiana di scienze forestali (Aisf), per affrontare le tematiche forestali più salienti sia a scala nazionale sia in relazione alle realtà del Paese più attive in termini di operatività nel settore forestale e del mercato del legno.
L’Aisf ha il compito di promuovere e valorizzare le scienze forestali e le loro applicazioni alla selvicoltura e ai connessi problemi di tutela dell’ambiente.
La Regione ha ritenuto importante accogliere tale iniziativa per approfondire lo stato dell’arte delle conoscenze nei settori della pianificazione e gestione forestale e della difesa idrogeologica in particolare.
In questa occasione verrà presentato il libro «Durabilità delle opere in legname nelle sistemazioni idraulico forestali» e ci sarà anche la presentazione degli atti del III Congresso nazionale di Selvicoltura tenutosi a Taormina nell’ottobre del 2008.
Clima, incendi, gestione delle foreste, biodiversità, cattura del CO2… una serie notevole di tematiche legate alle foreste che fanno di questo convegno un momento interessante. Ma va anche segnalato il Forum (www.forumforeste.it) che è on line subito dopo il III Congresso nazionale di selvicoltura del 2008 da cui scaturisce. «Il forum – come sostiene Orazio Ciancio, presidente dell’Accademia italiana di scienze forestali – rappresenta il punto d’incontro per tutti coloro che hanno a cuore i nostri boschi, e offre la possibilità a chiunque di discutere liberamente su diverse problematiche che riguardano l’attuale questione forestale in Italia».
Al prof. Ciancio abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto della situazione ed anche per tastare le motivazioni di fondo che hanno portato al Forum.
Qual è l’obiettivo del sito «Forum sulle foreste»?
Il forum vuole essere un laboratorio di idee e il punto d’incontro per tutti coloro che hanno a cuore il presente e il futuro dei nostri boschi, e offre la possibilità di discutere liberamente su diverse problematiche che riguardano l’attuale questione forestale in Italia.
Il forum nasce dall’esigenza di facilitare il processo di informazione e comunicazione del settore.
I forestali spesso non riescono a far conoscere al grande pubblico il lavoro che svolgono nell’interesse della collettività; gli studenti non sempre possono interloquire su temi che ritengono di particolare interesse; i dottorandi e i ricercatori con i normali mezzi di comunicazione non hanno sufficiente spazio per alimentare un libero e autentico dibattito scientifico e tecnico; i liberi professionisti non trovano il luogo dove analizzare, comunicare e soprattutto informare sulle difficoltà incontrate o sui risultati conseguiti nello svolgimento della loro attività; i naturalisti e gli ambientalisti, che hanno ampi spazi in tanti media, non riescono a confrontarsi con i forestali sui grandi temi che riguardano l’uso sostenibile del bosco.
I problemi di comunicazione possono essere superati attraverso il forum, dando un contributo interessante e costruttivo in un momento nel quale scompaiono per effettive difficoltà economiche importanti riviste, che per lungo tempo hanno permesso la diffusione del sapere forestale. La partecipazione è assolutamente libera.
Chiunque può contribuire con suggerimenti, critiche, opinioni, nuove idee, e quanto altro possa servire ad ampliare il dibattito sulle foreste.
Ci sono tante tematiche aperte sul Forum. Ci sono alcune che vorreste mettere particolarmente in risalto?
Il forum contiene attualmente 35 discussioni all’interno di 17 tematiche principali:
I diritti del bosco: scienza, filosofia ed etica;
Foreste, ambiente e clima; Conservazione del suolo; Risorse genetiche; Biodiversità e foreste; Incendi boschivi; Protezione delle foreste; Pascolo e foreste; Fauna e foreste; Selvicoltura; Monitoraggio delle foreste; Pianificazione forestale; Utilizzazioni forestali; Produzioni legnose; Foreste e paesaggio;
Foreste e aree protette; Economia forestale.
Le tematiche sono tutte importanti, ma sicuramente alcune risultano particolarmente interessanti nell’attuale contesto politico del mondo forestale.
Tra queste si ricorda il problema della relazione tra foreste e cambiamenti climatici, della conservazione della biodiversità, della protezione dagli incendi.
Da non sottovalutare poi la tematica forse più attraente e coinvolgente, «I diritti del bosco», che esplora il rapporto uomo-natura attraverso l’analisi del nesso tra scienza, filosofia ed etica.
Lo stato attuale delle foreste è in effetti strettamente legato ai cambiamenti climatici. Quali cambiamenti hanno subito le foreste italiane?
È scientificamente provato che negli ultimi due secoli in Italia l’aumento della temperatura media è risultato statisticamente significativo e pari a 1°C ogni 100 anni, mentre nello stesso intervallo temporale le precipitazioni sono diminuite del 5% per secolo.
Le foreste possono risentire dei mutamenti climatici sotto vari aspetti (composizione, estensione, accrescimenti, ecc.). L’ondata di siccità che ha colpito l’Europa meridionale e tutta l’Italia Centro-Meridionale nell’estate del 2007 è stata così intensa e prolungata che i suoi effetti sulle foreste sono stati rilevati già nello stesso anno.
Le specie più colpite sono state le querce caducifoglie (cerro e roverella) ed il faggio, i cui alberi hanno perso, in media, da un quarto a un terzo del fogliame, come mai era accaduto in Italia negli ultimi 20 anni. La riduzione delle precipitazioni sta ad indicare che i soprassuoli forestali dovranno affrontare prolungati periodi di siccità e maggiori perdite per evapotraspirazione, con la conseguenza della possibile futura risalita verso settentrione di alcune specie mediterranee.
E qual è il ruolo che svolgono le foreste in relazione ai cambiamenti climatici?
In generale si può affermare che le foreste contribuiscono alla riduzione dei cambiamenti climatici. I sistemi forestali hanno un ruolo nella mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici in atto non solo attraverso la loro funzione di assorbimento della CO2 atmosferica, ma anche per il ruolo che possono svolgere nella sostituzione dei combustibili fossili con le biomasse legnose.
Con tutti gli incendi che ogni anno si sviluppano, la continuità spaziale e i corridoi ecologici sono salvi?
Gli incendi boschivi in Italia costituiscono uno dei fattori più importanti di degrado delle foreste. La superficie media percorsa è di oltre 90.000 ettari all’anno. L’accumulo di combustibili su grandi estensioni, dovuti all’incuria o addirittura all’abbandono della gestione forestale, e la scomparsa delle soluzioni di continuità (pascoli, campi coltivati ecc.) favoriscono gli incendi di particolare intensità e dimensioni con la conseguente perdita di alcuni corridoi ecologici.
Come si può migliorare la gestione forestale in relazione ai cambiamenti forzati derivanti da incendi e cambiamenti climatici, ecc.?
La gestione forestale deve mirare ad assicurare la perpetuità, garantire la funzionalità biologica e definire l’uso del bosco, in modo tale da:
a) mantenere il sistema bosco in equilibrio con l’ambiente;
b) conservare e aumentare la biodiversità e, più in generale, la complessità del sistema;
c) rendere congruente l’attività colturale con gli altri sistemi con i quali il bosco interagisce.
In questo senso l’applicazione degli interventi selvicolturali secondo i canoni di una moderna selvicoltura, la selvicoltura sistemica, favorisce l’evoluzione del bosco verso forme sempre più stabili e complesse, e consente la realizzazione della gestione sostenibile delle foreste.
La selvicoltura sistemica e la gestione forestale sostenibile presuppongono l’adozione di una prospettiva ampia in modo da analizzare gli effetti delle scelte sui processi dell’ecosistema sia a scala temporale (breve, medio o lungo periodo), sia a scala spaziale, dal popolamento al paesaggio.
In quest’ottica, la pianificazione forestale è un’arma preziosa per differenziare nel tempo e nello spazio gli interventi in modo da garantire, attraverso un’accurata lettura delle diverse situazioni stazionali, compositive e strutturali, il mantenimento dell’efficienza del sistema complesso altamente organizzato bosco e la diversità biologica a livello di paesaggio.
(La foto è di Stefania Petraccone)