Calabria – Controlli del mare di per evitare allarmismi

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Dopo il ritrovamento del cargo tossico, urge un accertamento tempestivo delle reali condizioni dello stato di inquinamento dell’ambiente marino, per evitare ripercussioni sul settore della pesca

L’organizzazione regionale che associa le cooperative di pescatori della Calabria, la Federcoopesca/Confcooperative Calabria, richiede un accertamento tempestivo delle reali condizioni dello stato di inquinamento dell’ambiente marino in conseguenza dell’affondamento dei relitti tossici, per evitare inutili allarmismi  nella la categoria dei pescatori del Tirreno cosentino e non solo.

Katia Stancato presidente regionale di Confcooperative e Vice presidente nazionale di Federcoopesca dichiara « è necessario evitare che si inneschino reazioni allarmistiche fortemente penalizzanti per l’esercizio dell’attività di pesca professionale e per i consumi di prodotto ittico calabrese. Occorre procedere con tempestività nell’accertamento degli effetti che l’affondamento di queste navi ha prodotto al sistema marino. Riponiamo la massima fiducia nell’azione operativa dell’Assessorato regionale all’Ambiente, soprattutto per la competenza scientifica riconosciuta anche dal sistema della ricerca scientifica applicata al comparto ittico, dell’Assessore Silvio Greco».

La Federcoopesca-Confcooperative Calabria sta lavorando con la presidenza nazionale dell’associazione e con gli operatori del comparto ad una serie di proposte ed azioni volte alla tutela dell’attività di pesca nei mari calabresi, sino alle ipotesi di risarcimento per il mancato reddito che ne deriverà dall’evoluzione di tale vicenda, alla costituzione di parte civile della stessa Federcoopesca nel futuro procedimento penale a carico dei responsabili di questo criminoso danno ambientale.

Massimo Coccia, presidente di Federcoopesca-Confcooperative  sottolinea che «in questo momento, tutti i nostri sforzi sono tesi a fare si che le Istituzioni nazionali diano vita a provvedimenti mirati e tempestivi. La situazione è sicuramente molto delicata, siamo vicini ai nostri operatori e non li lasceremo affrontare da soli questa ennesima tegola che si sta abbattendo su un comparto già in sofferenza».

(Fonte Confcooperative)