Monitorate 500 famiglie

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La campagna è finalizzata alla stima del livello medio di esposizione al radon della popolazione e all’individuazione di eventuali aree con valori di concentrazione particolarmente elevati

Il progetto realizzato d’intesa tra Arta Abruzzo e Istituto di Sanità e la collaborazione delle amministrazioni locali,avviato a inizio 2009, sta continuando e sono ben 500 le famiglie finora coinvolte nella campagna di monitoraggio del gas radon.

Questo progetto è finalizzato alla stima del livello medio di esposizione al radon della popolazione abruzzese e all’individuazione di eventuali aree con valori di concentrazione particolarmente elevati. L’Agenzia regionale sta valutando la possibilità di eseguire rilevazioni anche nel suolo, attraverso dispositivi sperimentali innovativi, per conoscere la distribuzione territoriale di emanazione del radon dal terreno.

I nuclei familiari campione sono stati selezionati casualmente tra i residenti in 30 comuni rappresentativi della realtà regionale, tra i quali molte grandi città (Pescara, Chieti, Lanciano, Avezzano, Sulmona, Francavilla al mare, Ortona, Celano) e un congruo gruppo di centri medio-piccoli (Luco dei Marsi, Magliano de’ Marsi, Cerchio, Balsorano, Bugnara, Castel di Sangro, Sante Marie, Tocco da Casauria, Martinsicuro, Crognaleto, Sant’Omero, Pollutri, Santa Maria Imbaro, San Vito Chietino, Palena, Gessopalena, Castel del Monte).

A causa del terremoto del 6 aprile scorso, la misurazione è stata rimandata a L’Aquila e in alcuni piccoli paesi compresi nel cratere, tra i quali Prata d’Ansidonia, Barete, Cagnano Amiterno e Fagnano Alto.

La campagna prevede anche richieste di partecipazione volontaria da parte di cittadini: vanno indirizzate ai Dipartimenti provinciali dell’Agenzia o spedite via e-mail a info@artaabruzzo.it. Le misurazioni saranno effettuate gratuitamente.

(Fonte Arta Abruzzo)