Nella ricerca esistono ancora «muri»

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La conferenza Cosmos and Biosphere un’occasione per presentare studi contestati e verificare il livello della ricerca in Russia dove la comunità scientifica ha continuato i lavori. Il caso di Piccardi, emarginato a Firenze. L’Award Benveniste «conteso» dagli scienziati presenti

A metà dei lavori della conferenza Cosmos and Biosphere, che durano una settimana possiamo fare un primo punto su un appuntamento scientifico destinato a incidere nella scienza contemporanea sia per la grande presenza del mondo scientifico russo ucraino, sia per la presenza di lavori europei (Pasquale Avino, Pisani, Bonacina, Vincenzo Valenzi, Roberto Maglione, Piero Faraone, Salvatore Rainò e altri), americani (Halberg e altri) e in particolare per l’Award Benveniste conteso dagli scienziati presenti quasi alla stregua di un Premio Nobel. Giusto per la cronaca una delle giovani vincitrici dell’Award due anni fa, la prof. Svetlana Rogocheva è stata da poco promossa a direttore del dipartimento di Industrial and Environmental Safety of the Tecnical University of Saratov sulle rive del Volga nella grande Russia.

Seguendo i lavori presentati nella conferenza di cui riportiamo alcune relazioni in inglese (V. Voeikov, V. Novoseltsev, Shatalov Vladimir, Leonty I. Miroshnichenko) emerge la grande qualità scientifica degli intervenuti.

Viene da domandarsi dove sia il problema che divide russi e paesi ex sovietici da europei e occidentali in genere. Indubbiamente da ambo le parti grandi livelli scientifici, ma nel contempo diverse sensibilità e interpretazioni di fatti scientifici primari come le ricerche di Jacques Benveniste o quelli di Piccardi come ricordato da Giuseppe Bonacina e dalla figlia Anna Piccardi. Infatti, nel lavoro presentato alla conferenza, apprendiamo che Piccardi, dopo una carriera brillante che lo aveva portato alla direzione dell’Istituto di chimico-fisica di Firenze, era stato emarginato dalla comunità scientifica italiana, trovando invece collaborazioni importanti e grande stima scientifica nell’allora Unione Sovietica. Il prof. Gianni degli Antoni ordinario di informatica all’Università di Milano si interroga da tempo sulla «caduta del muro di Berlino scientifico» che ancora resiste.

Un tema su cui riflettere e su cui operare per realizzare una maggiore integrazione nel sistema europeo e non solo a livello spaziale che orami per i prossimi anni dipende da Mosca e da Bakinur per molte operazioni. In tal senso alcune iniziative per lo sviluppo di un’area comune di scambio culturale e scientifica sono in programmazione anche in Crimea in questi giorni.

Abbiamo molto da dare e molto da prendere dai ricercatori di questa parte del Mondo che si riunisce in Crimea, un luogo dal mare cristallino, vini e champagne da ebbrezze continue e benefiche, con un clima terapeutico che merita altri studi anche per rilanciare la storia europea della climatoterapia. Tra le cose che colpiscono la grande musica, la grande arte del balletto e una straordinaria capacità di stare insieme e di fare squadra tra gli uomini e le donne di scienza che resta essenziale per un proficuo scambio scientifico. Mentre chiudo questa nota è in corso uno dei brain storming serali sulla Global Crisis con una relazione di Vladimir Voeikov. E non solo, da ieri in Italia si mettono in risalto a Milano i dati sull’aumento dei ricoveri per malattie respiratorie in conseguenza all’inquinamento da polveri sottili. Dati allarmanti e che segnano un superamento dei livelli europei consentiti, e qui una puntuale relazione di Pasquale Avino e Domenico Brocco, Luca Lepore e Mario V. Russo che mette in relazione i megatrend da parte dei nostri chimici e i megatrend del global warming e della crescita della popolazione.

Insomma si è conclusa una giornata di lavori metà scientifica metà cultural-enologica con la visita ad una gigantesca azienda di produzione di vini (con il grosso degli impianti fatto dall’Italia) che ha rallegrato la giornata assieme alla vista della bella campagna di Crimea.