Lo dicono i dati Ismea e lo confermano anche i dati positivi della manifestazione Legambiente «la biodomenica» che si è svolta domenica scorsa in tutta Italia
Gli amanti del biologico in Italia continuano a crescere con un aumento del 7,4% dei consumi familiari nel primo semestre del 2009 rispetto allo scorso anno.
Lo dicono i dati e lo dimostra il successo della «Biodomenica», realizzata in tutta Italia domenica scorsa, con oltre centomila cittadini che hanno partecipato alla X edizione dell’iniziativa nazionale lanciata dall’Associazione italiana agricoltura biologica, Coldiretti e Legambiente.
In tutta Italia, da Milano a Catania, passando per Roma, Cagliari e Bologna, migliaia di produttori agricoli sono scesi in piazza per far conoscere il mondo dell’agricoltura biologica e dei suoi ottimi frutti locali e di stagione, con stand e degustazioni.
L’appuntamento in Basilicata è per domani a Potenza, con uno slittamento di una settimana dell’iniziativa per evitare di far coincidere la giornata con le manifestazioni francescane di Assisi che hanno visto impegnato e protagonista il mondo agricolo lucano.
Secondo l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), nel primo semestre dell’anno i consumi di prodotti biologici in Italia crescono, in controtendenza con l’andamento generale, con gli aumenti più consistenti rilevati per gli ortofrutticoli freschi e trasformati con il 37,8%, le bevande (+11,6%) e le uova (+24,3%).
Il mercato biologico italiano è di i tre miliardi di euro e può contare su 1.645 aziende agricole che vendono direttamente, ma ci sono anche 208 mercatini, 1.114 negozi e 110 siti specializzati per l’acquisto on line, tutti in aumento secondo i dati bio bank del 2008.
Nelle mense bio sono stati serviti oltre un milione di pasti con una crescita del 700% negli ultimi dieci anni e c’è la possibilità di mangiare fuori anche in ben 360 ristoranti (+20%) e in 1.178 agriturismi con menù bio.
Un successo di mercato che non si trasferisce completamente alla produzione agricola nazionale con i terreni coltivati a biologico che nel 2008 hanno subito una riduzione di circa il 12,8% mentre il numero di produttori è calato del 2,6%.
A differenza le importazioni extracomunitarie di biologico sono triplicate negli ultimi due anni e sono passate da 31 milioni di tonnellate del 2006, a 60 milioni di tonnellate del 2007 fino alle 90 milioni di tonnellate del 2008.
A questo riguardo sarebbe opportuno che le pubbliche amministrazioni si impegnassero ad adottare il bio nelle mense locali, una scelta con risvolti positivi per l’economia e l’ambiente.
L’agricoltura biologica, infatti, costituisce sia un utile strumento di sostegno alle economie locali, che un metodo per abbattere le emissioni di CO2. Non va infatti dimenticato che il metodo di produzione bio consuma meno energia ed emette meno gas serra in atmosfera rispetto all’agricoltura convenzionale.Proprio per questo la diffusione del bio nelle mense pubbliche italiane costituirebbe anche un ulteriore occasione per combattere i cambiamenti climatici.
(Fonte Legambiente Basilicata)