Giovani geologi a confronto

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L’evento, iniziato ieri fino al 28, è il I congresso mondiale della storia dedicato al confronto tra politici e giovani scienziati della terra, promosso dall’Iype e indetto dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2007

I geologi italiani under 35 sono il 14,8% del totale di 15.369 presenti nel nostro Paese; il 57,7% degli scienziati della terra hanno invece un’età compresa tra i 35 e i 50 anni, mentre il 27,5% sono oltre i 50. Grosse differenze, ad esempio, rispetto a quelle di un colosso delle Scienze della Terra come la Cina, dove ben il 35,47% dei geologi cinesi hanno meno di 35 anni, il 49,9% ha un’età di mezzo e solo il 15,13% ha più di 50 anni.

Dati che sottolineano l’importanza di rilanciare l’interesse della geologia tra i giovani italiani, usciti in coincidenza col primo congresso mondiale della storia dedicato al confronto tra politici e giovani scienziati della terra, iniziato ieri nella facoltà di Geoscienze dell’università di Pechino e che terminerà il 28.

Obiettivo principale è condividere le conoscenze più innovative, provenienti da culture diverse, per metterle al servizio delle istituzioni nazionali e internazionali. L’evento si chiama «Yes (Young earth scientist) congress». L’evento cinese è stato promosso dalla Commissione italiana per l’anno internazionale del pianeta terra (Iype), indetto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Onu)nel 2007 proprio per sensibilizzare i cittadini del mondo riguardo l’importanza delle Scienze della terra sulle decisioni politiche e nella vita quotidiana delle persone.

Per quanto riguarda invece l’Università, altro importante indicatore dell’interesse dei giovani per le Geoscienze: nel nostro Paese gli iscritti alle facoltà di geologia, per l’anno accademico 2007-2008, erano 7.204, con un calo di quasi 1.500 iscritti rispetto a cinque anni prima (2001 – 2002), a tutto vantaggio delle lauree in ingegneria.

Diventa però rilevante, nella realtà italiana, l’apporto delle donne, che sono il 19,9% del totale dei geologi. Di queste, il 93,1% hanno un’occupazione, una percentuale molto più alta di quella registrata in generale dalle donne nel nostro paese: tra gli studenti la tendenza all’impegno femminile nelle Scienze della Terra è ancora più marcata, visto che rappresentano il 30,8% del totale, circa 2mila 500 ragazze.

A partecipare alle tavole rotonde dello «Yes congress» (cui si può intervenire anche virtualmente sul sito internet del congresso), giovani scienziati provenienti dai più importanti servizi geologici del mondo, come quelli cinese, inglese e statunitense, futuri leader politici venuti da diversi paesi e i più promettenti manager under 35 delle grandi società private che operano a livello internazionale.

Per l’Italia, saranno coinvolti nel dibattito gli esperti dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che include il Servizio geologico d’Italia e i rappresentanti dell’ambasciata del nostro Paese a Pechino, tra cui lo stesso ambasciatore Riccardo Sessa.

Il Servizio geologico d’Italia ha una storia gloriosa ed è quanto mai attuale, ma oggi rappresenta una minima parte di coloro che nel nostro Paese si occupano di Scienze della Terra, se è vero che solo il 33,4% dei geologi è dipendente del settore pubblico o privato e appena il 5,9% di questi ultimi (quindi poco più di 300 persone) lavora nel settore statale. Il 20,7% sono impegnati con gli enti locali e il restante 73,4% è occupato in aziende private: a fare la parte del leone sono però i liberi professionisti, che rappresentano il 63,2% del totale. In Cina, per esempio, la situazione è piuttosto diversa: ci sono quasi 145mila geologi, di cui il 30,72% lavorano nelle istituzioni pubbliche. Il 3,72% del totale (vale a dire quasi 5mila persone) sono nelle autorità centrali, mentre il 27% si trova in servizio presso istituzioni territoriali e anche il restante 69,06% è occupato nelle tre compagnie petrolifere statali.

I temi principali del congresso

Al centro dell’attenzione del Congresso le questioni più delicate legate alla geologia: cambiamento climatico, energia, acqua, dissesto idrogeologico e rispetto dell’ambiente, problemi le cui soluzioni dovranno tenere conto dei profondi mutamenti subiti da queste discipline. Oggi la geologia evolve verso la gestione sostenibile del pianeta terra, considerando anche la qualità dei suoli, la salute delle popolazioni, la concentrazione in grandi aree urbane, il turismo geologico ed i geoparchi, come pure le nuove prospettive scaturite dalle scienze informatiche a supporto delle Scienze della Terra. Esempi concreti di nuovi temi di ricerca possono identificarsi nella cattura ed immagazzinamento della CO2, nella produzione di energia da impianti geotermici di superficie come nella ricerca di nuovi minerali quali le «terre rare», in corso di sviluppo da molti dei servizi geologici di importanti paesi della terra.

Queste innovazioni non possono che ricadere in primo luogo sulle menti più aperte e brillanti come quelle dei giovani ricercatori di scienze della terra, che si incontreranno ogni tre anni, la prossima volta a Brisbane in Australia, nel 2012, proponendosi come centro vitale per identificare nuovi argomenti  e temi afferenti alle discipline geologiche, per lo sviluppo sostenibile ed eco-compatibile della società moderna.

(Fonte Ispra Ambiente)