Enti Parco – Un riordino senza gli… Enti

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Sammuri torna a chiedere di discutere e modulare i criteri, evitare paralisi assurde, puntare ad una razionalizzazione vera

La disinvoltura di approccio con cui il ministro Prestigiacomo ha iniziato il suo mandato, continua anche nella ristrutturazione degli Enti parco. La Federparchi aveva già chiesto di usare un metodo condiviso ma pare che questo metodo non rientri fra quelli utilizzati dal Ministro nella gestione della cosa pubblica.

Così si sta decidendo di variare il numero dei consiglieri dei Direttivi indipendentemente dal numero dei Comuni coinvolti. E se si fosse trattato di ridurre il numero dei consiglieri comunali il ministro corrispondente l’avrebbe fatto senza sentire l’Anci? È quello che si chiede Giampiero Sammuri, Presidente della Federparchi.

«Avevamo chiesto che la volontà di procedere ad un riordino degli Enti parco nazionali si accompagnasse ad una volontà di confrontarsi con i Parchi stessi, con la loro associazione e con tutte le componenti interessate, per coinvolgerle in una efficace azione di rilancio del sistema. Ora apprendiamo – anche se il testo preparato ancora non si conosce – che tutto si ridurrebbe ad una diminuzione del numero dei membri dei Consigli direttivi. E di una diminuzione senza criteri flessibili, ma uguale per tutti i Parchi, per quelli di ottanta Comuni come per quelli di un Comune solo».

Così il Presidente della Federparchi, Giampiero Sammuri, commenta la notizia del provvedimento che il ministero dell’Ambiente ha predisposto per tener dietro ad una norma generale di contenimento della spesa degli Enti vigilati. «In realtà un contenimento di poche migliaia di euro – prosegue Sammuri – che potrebbe portarsi dietro danni assai maggiori, dovuti a paralisi e contenziosi, se il provvedimento non metterà al riparo gli Enti da improvvidi e intempestivi scioglimenti degli organi e se esso non seguirà la via della concertazione, utile in ogni caso e soprattutto dovuta per il tipo di legge, la legge quadro 394, che si intende modificare».

Per Federparchi, che sottolinea come sia sbagliato procedere ad interventi sui parchi senza confronto con la loro rappresentanza («si potrebbe cambiare la legge sugli Enti locali senza consultare l’Anci?» afferma Sammuri) non è ancora troppo tardi per adottare una linea condivisa, che affronti i nodi veri che incidono sull’efficienza e sulla possibilità di modernizzare gli Enti Parco, nodi più volte segnalati dall’associazione e riassunti anche in proposte precise relative alla rappresentatività degli organi, allo snellimento dei controlli, all’organizzazione degli uffici, alla titolarità delle funzioni di vigilanza.

(Fonte Federparchi)