13 auto su 100 rimangono in garage

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Gli automobilisti italiani riducono l’uso dell’auto preferendo i mezzi pubblici, l’andare a piedi e la bici, mostrando più attenzione alla sicurezza stradale e all’inquinamento da traffico

Gli italiani riducono l’uso dell’auto, mostrano più attenzione alla sicurezza stradale, maggior consapevolezza nel rapporto tra traffico e inquinamento e gradiscono gli incentivi. E’ quanto emerge dal Rapporto automobile 2009 realizzato dall’Aci (Automobile club d’Italia) in collaborazione con Censis servizi, intitolato «Da una congiuntura costrittiva ad una mobilità eco-compatibile».

Nello scorso anno la crisi economica ha spinto gli automobilisti a percorrere mediamente 600 chilometri in meno rispetto al 2007. Con l’aumento del prezzo della benzina, 13 auto su 100 sono rimaste in garage e, pur restando il mezzo preferito (91,1%), l’automobile, soprattutto nelle città, è stata sostituita dai mezzi pubblici (41,2%), dall’andare a piedi (34,3%), in bici (16,3%), in moto/scooter (15,7%), o dall’utilizzo del car-sharing (condivisione dell’auto) (13,1%).

L’indagine evidenzia il perdurare delle cattive abitudini degli italiani al volante: violazione del divieto di sosta, eccesso di velocità, parcheggio in doppia fila e mancato uso delle cinture di sicurezza sono le infrazioni più ricorrenti. I giovani sono la categoria più trasgressiva, soprattutto per l’abuso di alcol associato alla guida, mentre gli over 55 risultano i più corretti anche per il minor uso dell’auto e maggior senso di responsabilità.

La velocità, l’abuso di alcol e la scarsa educazione di automobilisti e motociclisti sono ritenuti i principali nemici della sicurezza stradale. Sull’uso di alcol/droga gli italiani chiedono linea dura: oltre il 72% degli intervistati è favorevole al carcere per chi causa incidenti mortali sotto l’influsso di alcol o sostanze stupefacenti, mentre sono ritenute misure più efficaci, l’inasprimento di controlli e sanzioni e l’introduzione del divieto assoluto di bere prima di mettersi alla guida. Pochi credono nelle potenzialità delle campagne informative.

Il rapporto, ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, mette in luce alcuni paradossi della mobilità italiana. I giovani conducenti sono sensibili al problema della sicurezza stradale ma sono i più trasgressivi, sono consapevoli dei loro comportamenti scorretti alla guida però chiedono maggiore repressione.

Gli automobilisti hanno poca fiducia verso gli altri ed hanno la presunzione che i propri comportamenti non destino preoccupazione. Ciò richiede la realizzazione di un percorso formativo continuo, che parta dall’obbligo della prova pratica per il patentino dei ciclomotori, prosegua a 17 anni con un anno di apprendistato alla guida di un’auto affiancati da un tutor e si consolidi con corsi periodici di guida sicura, soprattutto per i conducenti che hanno provocato incidenti pericolosi o commesso gravi violazioni al Codice della strada.

Gli automobilisti esprimono un giudizio severo sulle politiche comunali di riduzione del traffico e dell’inquinamento e puntano sul trasporto pubblico chiedendo l’incremento dei mezzi pubblici extraurbani ed urbani ed il totale rinnovo dei veicoli del trasporto locale.

Cresce comunque la percentuale di italiani che rifiutano l’utilizzo dei mezzi pubblici per scarso confort di viaggio (32,8), assenza di collegamenti diretti e coincidenze non buone (29,7), collegamenti saltuari/poco frequenti (25,9).

Favorevoli agli incentivi ed eco-incentivi (agevolazioni economiche per chi acquista un auto a metano/elettrica/ibrida in sostituzione di un auto euro 1-2) (oltre il 74% degli intervistati) sono gli automobilisti perché aiutano a ridurre l’inquinamento atmosferico, contribuiscono al rilancio del settore in difficoltà ed agevolano lo svecchiamento del parco veicoli circolante, rendendolo più ecologico.

La sintesi ed il rapporto integrale Aci-Censis sono su http://www.aci.it/ e http://www.censisservizi.com/.

(Fonte Arpat)