In particolare, la situazione italiana della Garanzia Qualità nel mondo universitario e degli Iis ha cominciato finalmente a prendere una buona piega dal punto di vista della Garanzia di Qualità con la «Riforma Gelmini». Di fatto, il provvedimento organico è stato approvato dal Governo e è in via di approvazione nelle due Camere. Gli elementi fondamentali, basati sulla meritocrazia, sono:
1. Le università non devono presentare bilanci economici in rosso a pena di «Commissariamento»: in altri termini devono avere una sana e trasparente amministrazione combattendo gli sprechi e attuando una contabilità economico-patrimoniale analitica e basata sul piano economico finanziario triennale. I fondi di finanziamenti saranno commensurati alla «qualità» e ai risultati ottenuti e la valutazione verrà eseguita da un nucleo di valutazione appositamente costituito da professori esterni.
2. L’articolo 3, punto 1, stabilisce che «al fine di migliorare la qualità, l’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale, e al fine di razionalizzare la distribuzione delle sedi universitarie, due o più università possono federarsi, anche limitatamente ad alcuni settori di attività oppure possono fondersi». Ciò implica alcune regole di compatibilità finanziaria ma anche che i professori possono andare in mobilità «a seguito di processi di revisione e razionalizzazione dell’offerta formativa».
3. Con l’articolo 4 del Ddl Gelmini, verranno dati finanziamenti alle università di eccellenza e gli studenti daranno un voto ai lavori dei professori. In altri termine viene stanziato un «fondo speciale per il merito finalizzato a sviluppare l’eccellenza e il merito dei migliori studenti, individuati tramite prove nazionali standard, con borse di studio e buoni di studio da utilizzare per il pagamento di tasse e contributivi mantenimento durante gli studi». Verranno inoltre migliorate le condizioni per ottenere i famosi «prestiti di onore». Così gli studenti dovranno valutare i loro professori anche se questi processi sono ormai attuati in varie università italiane. Tuttavia, a livello europeo questa pratica è sotto accusa poiché determina completamente la qualità dell’insegnamento in quanto lo studente è, per definizione, impreparato ad accogliere giorno per giorno gli insegnamento che gli vengono proposti e non può intrinsecamente avere una visione globale della materia.
4. L’abolizione del nepotismo: il Ddl impone una codice etico contro i conflitti di interesse in ogni università e/o Iis. Attualmente, nelle università e negli Iis non esistono regole chiare, precise e rigorose per garantire la trasparenza delle assunzioni e della amministrazione. Nel prossimo futuro ogni ateneo e/o Iis deve adottare un codice etico per evitare i conflitti di interesse e fenomeni di nepotismo e parentopoli. Entro sei mesi le Istituzioni dovranno rispettare queste regole di codice etico.
5. Vietato istituire sedi universitarie con meno di 35 professori. Questo è il risultato di una riorganizzazione dei dipartimenti che attualmente sono molti e troppo frammentati. Si tratta della applicazione della politica contro gli sprechi ecc. I dipartimenti dovranno essere raggruppati in relazione a criteri di affinità disciplinare.
6. La «Governance» implica la separazione dei poteri del Consiglio di Amministrazione (Cda) da quelli del Senato Accademico. In altre parole, ci dovrà essere una netta separazione fra i due Organi. Così il Senato Accademico dovrà governare tutti gli aspetti inerenti alla vita accademica, dalla didattica alla offerta formativa. Quindi il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, mentre il Cda deciderà se finanziare oppure no con responsabilità delle spese e delle assunzioni delle spese stesse. Inoltre, il Cda dovrà avere compiti esclusivi di alta amministrazione e programmazione. L’obiettivo finale è di migliorare la programmazione universitaria senza creare sovrapposizioni tra i due organi di governo.
7. Il reclutamento: per i professori viene introdotta l’abilitazione a livello nazionale come condizione per diventare professori associati e ordinari. L’attribuzione di abilitazione verrà eseguita a numero aperto. Verrà istituita una commissione nazionale che, sulla base di parametri di qualità, valuterà i candidati professori. I posti di professori verranno attribuiti con graduatoria nazionale trasparente in base a selezione bandite dalle singole università, con procedure pubbliche, alle quali potranno accedere solo gli abilitati. Nelle commissioni saranno presenti sia valutatori italiani che stranieri. Si farà distinzione fra reclutamento e progressione di carriera, senza concorsi finti. Di conseguenza, le remunerazioni saranno proporzionali allo stato di qualità dei professori in regola con le ricerche e la didattica.
8. Come si sa, i rettori hanno:
- la rappresentanza legale delle università e/o Iis,
- la funzione di indirizzo,
- il coordinamento delle attività scientifiche e didattiche, secondo criteri di qualità, efficienza, trasparenza e meritocrazia.
Tuttavia la durata della carica di rettore sarà per non più di due mandati e per un massimo di otto anni.
Sesto salto di qualità. (Oggi)