Palinsesto ricco di anteprime nazionali e riletture sceniche di testi legati a tematiche inerenti la psiche umana nei suoi rapporti con l’Altro e la Società storica in cui viviamo e di cui siamo quotidiani testimoni
Prosegue con successo, tra provocazione e sperimentazione, la programmazione della terza stagione teatrale all’Arvalia, lo spazio romano del Quindicesimo Municipio che offre, fin dalla sua nascita, un variegato calendario all’insegna dei nuovi linguaggi drammaturgici, coreografici, scenici e multimediali.
Guidato artisticamente da Valentina Marcialis, il teatro Arvalia propone un palinsesto ricco di anteprime nazionali e riletture sceniche di testi legati a tematiche inerenti la psiche umana nei suoi rapporti con l’Altro e la Società storica in cui viviamo e di cui siamo quotidiani testimoni.
Dopo lo spettacolo Pietre il 6, 7 e 8 novembre andrà in scena Nel giardino, di Emanuela Cocco.
Il testo conduce, tra battute e colpi di scena, in una dimensione tutta femminile e analizza attraverso i linguaggi propri del teatro il ruolo materno dal punto di vista dei bambini.
Un dramma borghese, spigoloso, a tratti sfuggente, impalpabile, nascosto nella piatta quotidianità di due donne che sono madri ma anche mogli e che a questo «servizio» dedicano la propria vita, sino quasi a svanire nel nulla, il nulla della loro personalità. Ci si sofferma anche sui figli, spettatori silenziosi e spesso non visti dello spettacolo familiare. Figli che nel loro silenzio osservano, riflettono e crescono imparando e iniziando a giudicare.
Lo spettacolo si sviluppa in un susseguirsi di momenti banali, quotidiani, abituali. Momenti attraverso cui scorre inesorabile il tempo dell’esistenza durante il quale i genitori scoprono i figli non più come proprietà private ma esseri autonomi, distinti dai propri sogni e lontani dalle proprie aspettative.