Usare i pesticidi in modo sostenibile

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Per ridurre i pericoli e i rischi legati al loro impiego, tenendo in conto il principio di precauzione

Entro il 1° gennaio 2014 gli stati membri dovranno aver stabilito le condizioni necessarie per assicurare l’applicazione obbligatoria, da parte degli utilizzatori di prodotti fitosanitari, dei principi di difesa integrata.

Finalmente si sta concludendo l’iter che dovrebbe portare entro l’anno alla pubblicazione sulla Gazzetta europea del nuovo quadro normativo sull’uso sostenibile dei pesticidi, che comprende:

– il Regolamento relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari;

– la Direttiva sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Entrambi i provvedimenti nascono in seno al VI Programma comunitario di azione in materia di ambiente 2002-2012, che affronta con un approccio strategico globale il problema della riduzione dei pericoli e dei rischi dell’impiego dei pesticidi, tenendo in conto il principio di precauzione.

Scopo del Regolamento, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, che abroga le direttive 79/117/Ce e 91/414/Ce, è quello di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente, salvaguardando la competitività dell’agricoltura.

Il principio di precauzione per la salvaguardia della salute umana, degli animali e dell’ambiente, quale ispiratore delle disposizioni oggetto del Regolamento, è il vero elemento di rottura con la normativa precedente in materia di autorizzazione e immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari.

La nuova Direttiva

Con la Direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi, per la prima volta la Comunità europea interviene «al fine di ridurre la dipendenza dall’utilizzo dei pesticidi» e con una normativa specifica, a regolamentare la fase dell’impiego dei prodotti fitosanitari. La riduzione del rischio per la salute umana e per l’ambiente si persegue in questo caso attraverso un quadro di azioni per l’impiego sostenibile dei pesticidi, lo sviluppo delle tecniche di agricoltura integrata e di approcci e tecniche alternative a quella tradizionale.

I Paesi membri si devono impegnare fortemente con propri piani d’azione nazionali per ridefinire i propri obiettivi quantitativi di riduzione dell’uso dei fitofarmaci e incoraggiare lo sviluppo di tecniche non chimiche di difesa delle colture; questi piani dovranno comprendere anche i tempi e gli obiettivi della riduzione e gli indicatori per le verifiche.

Il 22 ottobre scorso a Roma il ministero dell’Ambiente ed il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali hanno presentato il primo Schema di Piano di azione nazionale al quale ha lavorato un Tavolo tecnico interistituzionale formato da rappresentanti ed esperti di amministrazioni centrali e regionali nonché di istituti scientifici.

L’informazione, la formazione e l’addestramento degli addetti, siano essi rivenditori, utilizzatori o tecnici, sono i volani attraverso cui veicolare le conoscenze necessarie a questa trasformazione nel settore della difesa delle colture.

In base a queste nuove disposizioni, l’uso dei fitofarmaci sarà vietato o fortemente ridotto nelle vicinanze di scuole, parchi o in prossimità di ospedali. Anche l’uso del mezzo aereo sarà vietato; con l’affermazione della «gestione antiparassitaria integrata», che è al centro della nuova normativa, si mira a promuovere metodi di controllo degli organismi nocivi alternativi all’uso della chimica, come la rotazione delle colture, la lotta biologica ecc.

Entro il 1° gennaio 2014 gli stati membri dovranno aver stabilito le condizioni necessarie per assicurare l’applicazione obbligatoria, da parte degli utilizzatori di prodotti fitosanitari, dei principi di difesa integrata.

Altri elementi essenziali e innovativi introdotti dalla normativa sono:

– l’obbligo di sottoporre ad ispezione le attrezzature in uso;

– l’adozione di provvedimenti che assicurino il rispetto dell’ambiente e della salute anche durante le operazioni di manipolazione, stoccaggio, smaltimento delle confezioni e degli imballaggi dei pesticidi;

– l’adozione di misure appropriate per la tutela dell’ambiente acquatico.

Nella strategia di approccio globale e di armonizzazione della normativa comunitaria, altri tre provvedimenti si affiancheranno a completare l’azione comunitaria in materia di riduzione del rischio derivante dall’ uso di pesticidi:

– la Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente le macchine per l’applicazione di antiparassitari, che modifica la direttiva 2006/42/Ce relativa alle macchine;

– il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche sui prodotti fitosanitari, che promuove la rilevazione regolare dei dati (annualmente e ogni cinque anni) e specifica le modalità di rilevazione e di trasmissione dei dati.

Per quanto riguarda i tempi di attuazione la normativa entrerà in vigore 20 gg. dalla data di pubblicazione e sarà applicativa 18 mesi dopo la pubblicazione;

In linea con l’attenzione europea a tali problematiche, la nuova legge istitutiva di Arpat (Lr 30/09) prevede, tra i suoi ambiti di attività istituzionali, quelle relative «agli impatti dei prodotti fitosanitari.

Lavorare in tale contesto richiede conoscenze multidisciplinari e necessita di un coordinamento tra i diversi enti portatori delle specifiche competenze (agenzie ambientali, aziende sanitarie, agenzie per l’agricoltura ecc.).

Arpat auspica la realizzazione di un sistema regionale integrato che permetta l’applicazione del nuovo quadro normativo sotto le diverse angolazioni (tutela dell’ambiente, tutela della salute umana, agricoltura sostenibile) in modo completo e coordinato.

Per saperne di più:

http://www.agrsci.unibo.it/giornatefitopatologiche/eventi.html

http://ec.europa.eu/environment/newprg/index.htm

http://ec.europa.eu/environment/ppps/home.htm

http://ec.europa.eu/food/plant/protection/index_it.htm

(Fonte Arpat)

(La foto è di Stefania Petraccone)