I precari Ispra si preparano alla seconda notte sul tetto

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Sono una decina e sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. L’Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento

I precari dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) hanno trascorso la prima notte sul tetto della sede dell’istituto in via Casalotti 30, a Roma, continuando la loro protesta iniziata ieri. E mentre si stanno preparando alla seconda notte il ministero dell’Ambiente ha convocato la struttura dirigenziale dell’Ispra e domani una delegazione di precari dell’Usi-Rdb verrà ricevuta presso il Consiglio provinciale di Roma in via IV Novembre 119/a. Claudio Argentini dell’Usi-Rdb, ha dichiarato che se entro lunedì la trattativa non sarà sbloccata verrà convocata un’assemblea sotto il tetto, durante la quale verrà fatto il punto della situazione e verranno proiettati i film “Non sparare alla ricerca” e “Cerca la Ricerca”, che come ha detto il dirigente Usi-Rdb sono film prodotti come sindacato per denunciare lo stato della ricerca pubblica attuale.

I precari sul tetto sono una decina e sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. A sostegno dei lavoratori, l’Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento. Per far seguire e appoggiare la loro battaglia i precari hanno attivato anche una webcam sul tetto. «Sappiamo che questa notte non sarà l’ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell’amministrazione – ha detto Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell’Usi RdB Ricerca -. Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento. Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto un miliardo di euro per l’ambiente noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l’intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l’intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell’Ambiente».

Forte è la solidarietà delle forze politiche e il consigliere del comune di Roma Antonio Stampete (Pd) ha chiesto esplicitamente la mediazione del sindaco di Roma. «Non è ammissibile – ha detto Stampete – che vengano gettate via risorse umane così numerose e preziose. Sono stati lasciati a casa già 200 lavoratori lo scorso anno non è tollerabile un ulteriore snellimento di un settore che dovrebbe essere il futuro per un Italia sempre più all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente».