Ospiti della trasmissione «TGR Ambiente Italia» il ministro Prestigiacomo, Vincenzo Ferrara, Sauro Pasini, Gianni Silvestrini
Oggi in diretta da Priolo Gargallo in provincia si Siracusa è stata trasmessa la puntata del TGR3 Ambiente Italia, con Beppe Rovera che ha ospitato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, l’ingegnere dell’Enel Sauro Pasini e in collegamento il climatologo dell’Enea Vincenzo Ferrara e il direttore scientifico di Kyoto Club Gianni Silvestrini, per discutere sul futuro «verde» dell’Italia.
La diretta è stata fatta dalla centrale solare termodinamica che rappresenta il simbolo della volontà e della potenzialità d’investimento nelle energie rinnovabili, grazie alla collaborazione Enel-Enea nel realizzare il «Progetto Archimede» del Premio nobel Carlo Rubbia.
Questo impianto sarà il primo al mondo a integrare un ciclo combinato a gas con il solare termodinamico, basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata da Enea.
L’ingegner Pasini descrive il progetto Archimede affermando che è un prototipo di straordinaria tecnologia, all’avanguardia, tutta italiana, costituita da 17.200 specchi parabolici montati su 380 collettori di 100 metri. Questi concentrano la luce diretta del sole, e al loro interno sono percorsi da un fluido a base di sali fusi che ha la proprietà di accumulare il calore ad elevata temperatura all’interno di grandi serbatoi. In questo modo, il calore ad alta temperatura (fino a 550°C) può esser disponibile in ogni momento della giornata. Mentre l’uso dei sali, a differenza dell’olio minerale finora utilizzato dagli impianti solari in esercizio, sono totalmente innocui per l’ambiente e non sono infiammabili.
L’energia termica prodotta viene stoccata nei serbatoi e servirà a generare vapore ad alta pressione al bisogno, venendo convogliato nelle turbine dell’adiacente impianto a ciclo combinato della centrale Enel a gas, andando ad incrementare la produzione di energia elettrica, riducendo così l’uso dei combustibili fossili.
Così facendo si va a diminuire l’emissione di CO2 in atmosfera che è prevista di circa 6.500 tonnellate annue. L’impianto entrerà in funzione a fine maggio 2010.
La Prestigiacomo ribadisce «quanto all’Italia venga riconosciuto il bagaglio di idee sulle energie rinnovabili».
L’impegno dell’Italia deve essere forte soprattutto durante il summit che si terrà a Copenhagen dal 7 dicembre, un incontro importante che era stato dato per fallito fino a quando il presidente degli Usa, Barack Obama, non ha espresso i suoi impegni per il contenimento delle emissioni di CO2. Questo impegno ha ridato a questo evento la giusta importanza. Su questo argomento è intervenuto da Roma il climatologo dell’Enea, Vincenzo Ferrara, che ha evidenziato anche l’impegno dell’India che cercherà di diminuire l’intensità di Co2 del 20/25%. Un impegno volontario che segue quello preso dalla Cina. Durante il summit, afferma Ferrara, «verranno discussi i due trattati, la Road map di Bali che segna gli impegni di tutti i Paesi fino al 2050 e il protocollo di Kyoto emanato solo per i Paesi industrializzati. Quindi l’impegno maggiore dovrà esser preso proprio dai Paesi industrializzati, mentre per i paesi in via di sviluppo, come India e Cina, ci sarà solo una scelta di percorso verso una bassa intensità carbonica, mentre per tutti i paesi industrializzati dovrà esserci un impegno concreto nell’individuare obiettivi ben precisi».
«I dati attuali – continua il climatologo – non sono rasserenanti, anzi, analizzando i dati dal 2000 al 2008 si nota che l’aumento di CO2 è stato del 30% e più tempo passa e più il sistema si destabilizza. Con l’accordo che verrà preso a Copenhagen dovranno comunque passare due anni prima che esso entri in atto. L’urgenza attuale è quella di non dipendere più dai combustibili fossili e investire invece nelle rinnovabili, solo così si potranno avere dei risultati. Il Governo deve quindi fare investimenti giusti, per consentire ad istituti come l’Enea di avere tutto il supporto necessario per portare avanti studi su tecnologie avanzate».
La Ministra su Copenhagen dichiara che «è importante evitare, durante il summit, che vengano presi impegni solo dai paesi industrializzati ma che ci sia un impegno da parte di tutti, facendo diventare i due trattati un unico impegno».
«Copenhagen sarà un svolta storica – ribadisce la Ministra – e per questo bisogna continuare a valorizzare questi cambiamenti perché questi progetti costituiscono un cambiamento. L’accordo globale dovrà riguardare tutti i Paesi e quindi è necessario che i Paesi industrializzati aiutino i Paesi in via di sviluppo fornendo loro le tecnologie utili per avere in cambio più collaborazione e impegno per la riduzione di CO2».
Anche Silvestrini afferma che «Copenhagen non sarà un fallimento ma una svolta storica, e il processo di cambiamento si estenderà in tutto il mondo. Sono convinto che dopo questo evento storico nei prossimi anni ci sarà un impegno maggiore. Bisogna innalzare gli obiettivi e che l’Italia investa nelle rinnovabili».
La trasmissione ha continuato sulla scia dell’«energia pulita» affrontando un altro tema molto importante «l’eolico in Italia». Lattenzione è stata subito portata su una situazione quasi disastrosa riguardante la presenza di pale eoliche nella zona di Militello in provincia di Catania, dove ci sono tantissime pale eoliche sparse per il territorio come funghi, e che oggi vede l’apertura di inchieste giudiziarie per infiltrazioni mafiose.
La Prestigiacomo su questo è intervenuta affermando che «ciò che è successo in questo settore è evidente, ma la situazione di Militello non deve incriminare tutto il settore dell’eolico. E’ importante continuare ad investire vigilando al massimo».
Pasini dichiara che «l’eolico è importante quanto il solare anche se l’Italia ha una velocità di sviluppo in questo settore non all’altezza degli altri paesi europei»
Silvestrini conferma che «l’Italia è in ritardo rispetto agli altri paesi Ue, anche se è previsto che nel fotovoltaico l’Italia sarà nel 2010 al terzo posto in Europa».
Infatti i primi produttori mondiali in moduli e celle fotovoltaiche risulta essere la Cina, la Danimarca e la Spagna e altri paesi europei si affidano all’energia fotovoltaica con percentuali rilevanti, rispettivamente per il 20% (vento) e per il 50% (solare, eolico).
Silvestrini pone l’attenzione sulla certificazione energetica degli edifici che non è più obbligatoria, ma che risulta essere molto importante per la riduzione dei consumi energetici. Ecco perché restaurare edifici in modo giusto è importante.
La Prestigiacomo su questo interviene affermando che l’efficienza energetica rimane la prima strada da intraprendere per ridurre la CO2. Proprio su questo tema il prossimo anno il ministero dell’Ambiente lancerà un concorso «La casa ecologica» per far sviluppare una filiera produttiva per il settore del rinnovabile.
Ora non resta che aspettare l’esito dell’incontro mondiale a Copenhagen e sperare che vengano affrontati tutti gli argomenti chiave e che tutti gli stati prendano un impegno serio nei confronti della Terra, lasciando fuori i propri interessi politici.