Papà in Antartide

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Vecchini Silvia, Vincenti Antonio, Edizioni Corsare

«Papà è partito per l’Antartide. Fa parte della spedizione italo francese nella stazione polare Concordia. Così per sei mesi, quanto dura ogni spedizione, ogni sera mi faccio raccontare dalla mamma cose buffe sull’Antartide, sul papà che sembra un astronauta, sui pinguini e sulle foche. Soprattutto mi piace che, quando papà è in Antartide, io e la mamma, prima di dormire, ci sediamo davanti al computer e gli scriviamo. Leggiamo le sue notizie e guardiamo le sue fotografie. Certo mi dispiace che il mio papà debba stare via per tanti mesi, ma il suo lavoro è molto importante e il posto dove si trova è davvero fantastico!».

Il libro prende l’avvio dalla partenza per l’Antartide di un ricercatore scientifico, il papà di Giovanni, il ragazzino protagonista della storia narrata. Dalla corrispondenza via internet e via posta tra la sperduta base antartica e la casa del ragazzo, nascono riflessioni e pensieri che vanno ad esplorare altre regioni del mondo e il rapporto tra padre e figlio. I messaggi via e-mail consentono a Giovanni ed ai lettori di avere anche un quadro della grandiosità del continente polare, dei segreti ancora da scoprire e dell’importanza dell’Antartide quale chiave di lettura dei tanti fenomeni naturali che regolano la vita sul nostro pianeta.

Grazie alle letture di Silvia e Antonio, rispettivamente autrice e illustratore del libro – nato anche grazie alla collaborazione e al patrocinio del Pnra (Programma nazionale di ricerche in antartide), e con gli interventi di Paolo Bernat, curatore del Museo nazionale dell’antartide al porto antico di genova, si è delineato a poco a poco un vero e proprio viaggio nel cuore del continente di ghiaccio, alla scoperta della Base Concordia e dei segreti del clima custoditi dalle immense calotte di ghiaccio polari.

Il viaggio è solo all’inizio! Altre occasioni e altri appuntamenti potranno sensibilizzare i ragazzi sulla fragilità delle aree polari e sul ruolo determinante che esse giocano nel determinare il clima della Terra anche lontanissimo da lì, proprio qui dove ci troviamo noi adesso.

L’iniziativa è stata possibile anche per la collaborazione ed il supporto fornito dal dott. Francesco Langella e dalla Sig.ra Claudia Longo della Biblioteca «De Amicis».

(Fonte Museo Nazionale dell’antartide)