Le carcasse dei 7 cetacei verranno interrate in cava, ma nello stesso giorno un esemplare di Stenella è stato recuperato ad Alba Adriatica. Bisogna capire le cause di questi decessi e verificarne eventuali analogie
Le carcasse dei sette capodogli spiaggiati nei giorni scorsi sul litorale tra Capojale e Foce Varano (Foggia) saranno interrate presso delle cave. Questa è la decisone presa oggi al termine della riunione tecnica che si è tenuta presso la Prefettura di Foggia, dove hanno preso parte il prefetto, Antonio Nunziante, i rappresentanti delle forze di polizia e dell’esercito, di enti locali, dell’Ausl, e della Capitaneria di porto di Manfredonia.
Prima dell’interramento le carcasse saranno sottoposte alle operazioni di svuotamento, successivamente tagliate a metà per preservare al meglio i resti e trasportate in una o più cave nei pressi di Cagnano Varano e sepolti con uno strato di terra e calce. I corpi saranno disseppelliti poi tra un anno circa recuperati e affidati a un museo per finalità scientifiche e didattiche e per esporli al pubblico.
Non conoscendo le cause di questo spiaggiamento non è stato consentito l’accesso del pubblico lungo la spiaggia, che verrà bonificata alla fine di queste operazioni.
Il Centro studi cetacei (Csc, la rete nazionale italiana per gli spiaggiamenti attiva dai primi anni 80) oltre ad avere coordinato l’intervento sui capodogli spiaggiatisi a Capojale, in attesa dell’arrivo sul posto dei tecnici del ministero dell’Ambiente, è intervenuto nello stesso giorno anche su un esemplare di Stenella striata (Stenella coeruleoalba) spiaggiatosi ad Alba adriatica (Teramo).
L’esemplare di Stenella, esaminato dal dott. Alfredo Di Domenicantonio dell’Asl di Teramo per conto del Csc, presentava un quadro seppur preliminare che suggeriva una morte causata da un evento acuto e improvviso. Tale ipotesi si basa anche sulla presenza di una massiccia emorragia sottocutanea a livello del pannicolo adiposo e diffusa su tutto il corpo, altrimenti in ottime condizioni.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare anche eventuali analogie con la causa della morte dei capodogli.
Dall’esemplare sono stati prelevati una serie di campioni attualmente esaminati presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo.
Il Csc segnala la necessità di un tavolo tecnico ministeriale per definire chiaramente linee di intervento atte a ridurre la possibilità che eventi di questa gravità si verifichino in futuro nonché a gestire lo spiaggiamento di esemplari vivi con velocità e professionalità anche quando l’eventuale esito infausto suggerisca interventi mirati alla riduzione di inutili sofferenze. (R.V.G.)