Un esempio di razionalizzazione della logistica per le piccole aziende biologiche. Il progetto «le Strade del Fresco»
La crisi economica spinge a trovare nuove soluzioni organizzative per mantenere o migliorare la propria qualità della vita. Recentemente accade spesso che i produttori agricoli sono costretti a vendere a prezzi più bassi dei costi di produzione (e talvolta i prodotti rimangono addirittura invenduti) mentre i consumatori non riescono ad acquistare per i prezzi finali di vendita troppo alti. Queste le prime motivazioni che hanno portato, già da qualche tempo, alla nascita di numerosi Gas (Gruppi di acquisto solidali), soprattutto nel Nord Italia. Si realizzano accordi diretti tra produttori e consumatori finali, consci di avere le stesse finalità e di non essere in contrapposizione di interessi, soprattutto se si tratta di produzioni biologiche.
I Gas, dopo le prime sperimentazioni e verificati alcuni limiti operativi, si stanno evolvendo migliorando sempre più la propria organizzazione. Un valido esempio è quando si sta realizzando in provincia di Milano, a Vanzaghello. Questi «pionieri» hanno iniziato a coinvolgere ed a condividere con altri il loro modello organizzativo provando a realizzare un modello economico e sociale che sia sostenibile da tutti i punti di vista e con orizzonte culturale di riferimento identificato dai principi della «decrescita felice».
Il loro progetto, denominato «le Strade del Fresco» (partendo da una soluzione logistica sostenibile che prevede la «presa» dei prodotti direttamente dalle aziende produttrici) vuole sperimentare e realizzare nuove forme di organizzazione sociale, equa e solidale tra produttori e fruitori, accomunati da una stessa sensibilità nei confronti della tutela ambientale.
Un progetto dove lo scambio alimenti/danaro o la «divisione della spesa collettiva, a prezzi bassissimi» non è assolutamente il principale ed unico obiettivo. Conta molto di più anche la riscoperta dei rapporti umani, di quella umanità introvabile ed oramai distrutta dal modo di concepire gli acquisti ed i consumi imposti dalla moderna e Grande distribuzione organizzata, la cosiddetta Gdo.
I costi ambientali e sociali del modello convenzionale di produzione e distribuzione dei beni agroalimentari sono spesso enormi ed inoltre non esiste nessun rapporto tra chi produce e chi «mangia».
Anche per questi motivi una delegazione di esponenti dei Gas che hanno dato avvio al progetto si sono trasformati in «bioargonauti alla scoperta delle strade del fresco». Hanno effettuato un percorso che dal Nord dell’Italia li ha portati sino in Sicilia per incontrare i produttori e visitare le aziende, esclusivamente e rigorosamente «biologiche», coinvolte nel loro progetto.
Nei giorni scorsi sono stati anche in Basilicata.
Per permettere a tutti di conoscere i particolari delle loro esperienze hanno messo in rete il loro progetto.
(Fonte Alsia)