Greenpeace: «da accordo storico a fallimento»

382
Tempo di lettura: 2 minuti

Greenpeace condanna fermamente l’arroganza dei Paesi più potenti al mondo che hanno presentato al summit un accordo «prendere o lasciare». Nessun accordo serio è stato raggiunto a Copenhagen. Quello che i leader in viaggio verso l’aeroporto hanno lasciato alle loro spalle è caos e confusione.

Il Direttore Esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo ha così commentato la conclusione del vertice: «Il mondo affronta una tragica crisi di leadership. Invece di unirsi per garantire il futuro di centinaia di milioni di persone nel mondo, raggiungendo un accordo storico per evitare il caos climatico, i Paesi più potenti hanno tradito le future generazioni. Rimediare sarà ora molto più difficile».

Alcuni sostengono che «l’accordo di Copenhagen» sia un passo avanti. Non è così. Di fatto non è stato adottato formalmente dalla Conferenza delle Parti (COP), e non contiene misure severe per riduzioni delle emissioni nei Paesi industrializzati. L’accordo rappresenta una concessione alle industrie inquinanti, in particolare il settore dei combustibili fossili, che ha speso molto per minare i negoziati e avrà adesso la possibilità di continuare a inquinare.

Esistono tuttavia alcuni punti da salvare, come la decisione di creare un «Meccanismo finanziario per il Clima» e l’accordo di fornire finanziamenti fino a 100 miliardi di dollari l’anno per combattere i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Questi hanno deciso di prendere iniziative volontarie per ridurre le proprie emissioni di gas serra e migliorarle ulteriormente nel caso verrà fornito supporto finanziario.

La Conferenza non ha stabilito alcun mandato per garantire l’adozione futura di un accordo legalmente vincolante. Anche se i negoziati continueranno l’anno prossimo, il mancato raggiungimento di un’intesa legalmente vincolante rappresenta un fallimento di portata storica. «L’occasione di un accordo giusto, ambizioso e legalmente vincolante deve essere riesumata al più presto per evitare di lanciare il Pianeta verso un disastro climatico irreversibile», ha concluso Naidoo.

(Fonte Greenpeace)