«Sarebbe un errore irreparabile che le generazioni future non ci perdoneranno». Se questi impianti dovessero sorgere nei pressi di aree agricole di pregio, minaccerebbero i marchi Doc, Dop ed Igp, volani dell’economia
Venerdì 18 ha avuto luogo presso il Museo Civico di Marino (Roma) il convegno «Ecoballe & Ecomafie: Smaltire i rifiuti è una necessità, bruciarli è una speculazione» organizzato dall’associazione Differenzia-Ti in merito alla gestione rifiuti ed al costruendo gassificatore di Albano Laziale.
Il convegno, decisamente impostato sui prestigiosi contributi tecnico-scientifici della Dott.ssa Patrizia Gentilini (Isde International society of doctors for the environment) e del Dott. Massimo Morigi (Ispra Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), si è svolto con l’obiettivo di riunire ed informare con competenze tecniche ed autorevoli le più diverse realtà presenti sul territorio: da quelle associative, fino a quelle politico amministrative passando per le realtà imprenditoriali dei Castelli Romani.
Il livello e l’esperienza dei relatori presenti, tra cui On. Antonio Rugghia (Commissione bicamerale attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti), Dott. Aldo Garofalo e Dott. Daniele Castri, (rispettivamente chimico – tecnico e referente legale del coordinamento «No inceneritore Albano»), ha mostrato la situazione attuale del comprensorio e della vertenza in atto e ha dimostrato gli inquietanti scenari verso cui verrebbero proiettati i Castelli Romani.
Tra i relatori anche Dott. Massimo Gargano (presidente Coldiretti Federazione regionale e vicepresidente nazionale) e Dott.ssa Veronica Trasmondi (Responsabile Eno-Turismo di un’Azienda Vitivinicola del territorio) che hanno sostenuto l’opposizione alla costruzione di inceneritori nel territorio laziale.
In particolare, tale contrarietà è rafforzata, laddove questi impianti di termocombustione dovessero sorgere nei pressi di aree agricole di pregio, minacciando cosi i marchi Doc, Dop ed Igp, volani dell’economia. Si contravverrebbe infatti a quanto stabilito dall’art. 21 del Decreto legislativo 228/01, che introduce il concetto di interferenza riferito alla localizzazione degli impianti di smaltimento di Rsu rispetto alle aree a vocazione agricola di pregio, ed il regolamento Cee n. 2092/91, volto a tutelare le superfici nelle quali si ottengono prodotti con tecniche che si rifanno a principi di agricoltura biologica e zone aventi specifico interesse agrituristico.
Adriano Palozzi (Sindaco di Marino Laziale) ha colto l’occasione per ringraziare l’associazione Differenzia-Ti per la sede scelta, considerando il convegno come una preziosa possibilità di informazione, ed ha offerto la propria disponibilità a sostenere l’azione di sospensiva cautelare dell’Aia.
In platea erano presenti l’On. Claudio Bucci (presidente della Commissione ambiente della Regione Lazio) già firmatario della sopra citata sospensiva attinente il possibile impianto castellano, Alessandra Lombardi (assessore all’ecologia e all’ambiente di Aprilia), Dott. Nicola Marini (tra i candidati sindaco ad Albano Laziale) e rappresentanti di gruppi politici dei Castelli Romani.
Hanno assistito al convegno anche rappresentanti della Polizia provinciale Roma (Distaccamento Sud di Colleferro), delle associazioni La Spinosa di Velletri, Legambiente Lazio e Castelli Romani, Italia Nostra Castelli Romani, del gruppo Facebook «Quelli che sono contro l’inceneritore di Albano Laziale» e del comitato «No Turbogas Aprilia».
Nell’ultima parte del convegno, la Dott.ssa Patrizia Gentilini ha illustrato anche le alternative ad impatto zero e tecnologicamente all’avanguardia nella gestione/smaltimento dei rifiuti; un accento propositivo che l’associazione Differenzia-Ti ha messo da subito tra i suoi obiettivi principali per una corretta campagna di confronto e informazione tra gli attori coinvolti nella vertenza: società civile, economica, politica e associazionismo attivo sul territorio.
(Fonte Puntoacapo)