La protesta dei precari Ispra arriva su «Science»

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Probabilmente in gennaio la notizia sarà anche pubblicata sulla versione cartacea. Ora tutti il mondo sa come la ricerca viene trattata in Italia e sull’indifferenza dimostrata dal ministro Prestigiacomo

«Con una protesta sul tetto trasmessa via internet e un surreale video che mostra un gruppo di scienziati mascherati che vengono abbattuti a fucilate, i ricercatori italiani che lavorano per il principale istituto di ricerca ambientale del paese stanno protestando contro i tagli ai posti di lavoro recentemente annunciati dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Duecento persone sono state già licenziate quest’anno, e altre 250 potrebbero vedere il mancato rinnovo dei loro contratti temporanei nel 2010. Più di un terzo degli oltre 1.000 scienziati che lavorano all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale italiano sono a rischio, dicono i manifestanti».

Inizia così l’articolo «Don’t shoot research, Italian Environmental Scientists Protest», pubblicato sul sito internet di «Science», la più autorevole rivista scientifica del mondo, in cui si parla della situazione dei lavoratori precari dell’Ispra, evidenziando i rilevanti compiti svolti attualmente dai lavoratori a rischio (gestione dei rifiuti anche nucleari, inquinamento dell’aria, ecosistemi marini) e l’indifferenza pressoché totale mostrata finora, nei loro confronti, dalle istituzioni e in particolare dal ministero dell’Ambiente.

L’articolo, che contiene anche il link al video autoprodotto «Non sparate alla ricerca», sarà probabilmente seguito, a gennaio, da una pubblicazione sulla versione cartacea della rivista, edita dalla American Association for the Advancement of Science e diffusa in oltre 1 milione di copie in tutto il mondo.