Secondo un rappresentante sindacale «Il tetto deciderà» e probabilmente l’occupazione continuerà almeno fino a lunedì. Il ministro avrebbe, secondo quanto riportato all’esterno dalla rappresentanza Usi-RdB, parlato «solo di 21 persone a rischio»
La protesta dei precari dell’Ispra, sostenuta dai sindacati di base Usi-RdB Ricerca, continuerà almeno fino a lunedì. Lo riferisce un rappresentante dei sindacati di base, che ha preso parte ad una delle due riunioni che oggi si sono svolte al ministero dell’Ambiente per risolvere la questione relativa alla stabilizzazione di alcuni precari dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Secondo quanto riferito, c’è, in ogni caso, «un’apertura da parte del ministro Prestigiacomo: da lunedì è infatti prevista una calendarizzazione con tavoli tecnici più che normativi». A proposito della protesta da parte dei precari sul tetto di una delle sedi dell’istituto, dovrebbe continuare ancora: «Il tetto deciderà – riferisce la rappresentante Usi-RdB – posso anticiparvi che protesteremo almeno fino a lunedì, anche perché vogliamo atti concreti». Il ministro avrebbe, secondo quanto riportato all’esterno dalla rappresentanza Usi-RdB, parlato «solo di 21 persone a rischio», ma le cose non starebbero così. L’auspicio è che «da lunedì ci sia un processo virtuoso» per giungere ad una soluzione.
Nel balletto prevedibile dei numeri, non ci si trova con le dichiarazioni del Ministro.
«Nessun abbandono, piuttosto valorizzazione e promozione della ricerca», ha commentato la Prestigiacomo. Il ministro dell’Ambiente, spiega una nota del Ministero, «ha avuto stamani un incontro con le rappresentanze sindacali dei lavoratori dell’Ispra. La situazione dei precari dell’Istituto è stata discussa in due riunioni separate, prima con Cgil, Cisl Uil e Anpri, e, successivamente, con Usi-Rdb che rappresenta i lavoratori che da oltre un mese manifestano sul tetto della sede dell’Istituto». Il ministro ha illustrato ai sindacati la situazione dell’Ispra che al momento del commissariamento, fine luglio 2008, contava su 905 unità di personale a tempo indeterminato e 534 unità di personale con contratti flessibili (a tempo determinato, co.co.co, assegni di ricerca, borse di studio) per un totale di 1.439 lavoratori. Per ripianare questa situazione di «forte anomalia dove – rileva il ministero – il precariato rappresentava il 38% della forza lavoro, è stato posto in campo un piano di assunzioni volto a portare nel triennio ad assunzioni a tempo indeterminato per quasi 400 unità ed a ridurre l’area del precariato ad una percentuale fisiologica». Il ministro ha quindi sottolineato come il Governo abbia «nei fatti programmato un piano di potenziamento dell’Istituto, con particolare riferimento alle finalità di ricerca e tutela ambientale». «Non vi è stato quindi alcun “abbandono” della ricerca, come è stato affermato a più riprese in questi mesi – ha affermato Prestigiacomo – ma esattamente il contrario: un progetto organico di valorizzazione e promozione delle attività dell’Ispra proiettato nel futuro e tendente alla stabilizzazione del personale addetto. In questo ambito già moltissime delle posizioni precarie hanno trovato soluzione». Il ministro ha dato quindi la propria disponibilità ad avviare da subito un tavolo di confronto tecnico presso il ministero con i sindacati al fine di esplorare tutte le soluzioni possibili, anche alla luce delle proposte avanzate a mezzo stampa dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma e che già da domani verranno verificate.