È stato recentemente reso pubblico il primo rapporto annuale sul sistema di ritiro e trattamento dei rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche. Come funziona, il beneficio ecologico e il quadro europeo
È stato recentemente reso pubblico il primo rapporto annuale sul sistema di ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, meglio conosciuti come Raee, elaborato dal Centro di Coordinamento Raee e relativo all’anno 2008.
Il 2008 è stato un anno importante in quanto si è consolidato il sistema di ritiro e trattamento dei Raee, passando dalla gestione comunale a quella dei sistemi collettivi.
Il quadro normativo, dalle direttive dell’Unione europea alla normativa italiana
L’Europa ha iniziato dal 2002 ad occuparsi di questa tipologia di rifiuti, il flusso di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche e elettroniche in aumento, l’uso di materiali pericolosi spesso smaltiti in discarica o inviati all’incenerimento senza alcun pre-trattamento hanno reso necessaria l’emanazione della direttiva 2002/95/CE e 2002/96/CE e 2003/108/CE.
In Italia il recepimento di queste direttive è avvenuto con il D. Lgs 151/2005 che ha definito l’assetto normativo in questa materia, definendo ruoli, oneri e competenze a tutti i soggetti coinvolti nel sistema di gestione dei Raee provenienti dai nuclei domestici.
I produttori e/o importatori di Aee (Apparecchiature elettriche ed elettroniche), devono finanziare il sistema integrato di trattamento, per fare ciò possono applicare un eco-contributo ai prodotti venduti.
La distribuzione deve organizzare un sistema di ritiro gratuito dei Raee consegnati al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio elettrico ed elettronico.
Gli enti pubblici devono mettere a disposizione dell’utenza domestica e della distribuzione centri di raccolta idonei per il conferimento dei Raee.
I cittadini hanno l’obbligo di conferimento dei Raee nei centri di raccolta o l’obbligo di consegna ai distributori al momento dell’acquisto, ad oggi quest’ultima possibilità non è ancora attuabile in quanto manca l’obbligo di ritiro da parte della distribuzione, la norma infatti non è ancora in vigore, ma all’esame del Ministero dell’Ambiente. Solo con l’approvazione di questo regolamento si potrà dare avvio al sistema di ritiro «uno contro uno» con obbligo di ritiro gratuito al momento dell’acquisto di un apparecchio elettrico o elettronico equivalente, ossia il nuovo ed il vecchio devono avere le stesse funzioni.
Il D.Lgs 151/2005 ha previsto al suo interno la necessità di alcuni decreti attuativi per definire gli elementi operativi nel dettaglio; due sono i decreti di attuazione, il primo è il D.M. Ambiente del 25/09/2007, il secondo è il D.M. Ambiente 185/2007.
Infine in data 18 luglio 2008 è stato siglato l’accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio, ANCI e organizzazioni nazioni di categoria dei produttori di Aee.
Come funziona il sistema di raccolta e recupero Raee?
I cittadini che intendono disfarsi dei loro Raee, ovvero i rifiuti costituiti da apparecchi elettronici ed elettrici, possono utilizzare i servizi messi a disposizione dei Comuni o dalle società a cui è affidato il servizio di gestione dei rifiuti. In genere si tratta dei centri di raccolta, rifiuti con particolari fasce di apertura e precise modalità per il conferimento dei rifiuti, oppure il servizio di ritiro a domicilio.
I centri di raccolta si rivolgono poi ai sistemi collettivi per l’avvio dei Raee al trattamento.
I compiti dei sistemi collettivi sono:
– ritiro presso i centri di raccolta
– trasporto alle aziende autorizzate alla gestione di questa tipologia di rifiuto
– trattamento dei rifiuti
– recupero e avvio al riciclo delle materie riciclabili
– smaltimento delle parti residue.
Dati Raee 2008
Dalla fotografia presentata dal Centro di Coordinamento Raee emergere un buon trend di crescita.
Nel corso del 2008 sono stati raccolti complessivamente 65.713.414 Kg di Raee, il mese in cui si è raggiunta la raccolta maggiore è stato ottobre con ben 11.047.455 Kg.
I dati ci rendono una situazione che potremmo definire variegata: in testa il Nord, le regioni che raccolgono il maggiore numero di Raee risultano essere Lombardia, Veneto e Piemonte, poi abbiamo il Centro, quarta classificata è la Toscana, con 4.791.410 kg di rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche, ed infine il Sud.
Cosa significa in termini ambientali avere raccolto correttamente più di 65.700.000 Kg di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche?
Il primo beneficio è di tipo energetico, con un risparmio attestato intorno alle 28.500 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep), stiamo parlando dell’energia necessaria ai consumi annui delle famiglie di una città di circa 100.000 abitanti. Oltre alla vantaggio energetico abbiamo un vantaggio in termini di emissioni di CO2, ovvero si ha una riduzione di 540.000 tonnellate di CO2 (anidride carbonica). Per capirci meglio possiamo prendere come parametro un’automobile che in media rilascia in atmosfera 185 g/Km di anidride carbonica. Le emissioni evitate grazie al sistema di gestione Raee equivale a quelle prodotte da circa 100.000 auto che percorrono in un anno 30.000 Km ciascuna.
(Fonte Arpat, Testo a cura di Stefania Calleri)