La novità presentata a Roma riguarda un vestito da sera che registra i livelli di anidride carbonica nell’aria. Le pulsazioni di luce variano da lente, regolari, fino a quelle più frenetiche segno di un’aria decisamente satura
È stata presentata a Roma questa settimana la novità nel campo della moda più responsabile.
Per capire quanto è inquinata l’aria che respiriamo nasce Climate Dress, l’abito da sera che registra i livelli di CO2 in un dato luogo e visualizza i dati in tempo reale con uno sfarfallio di luce.
L’abito è stato ideato dalla società di design danese Diffus in collaborazione con l’Alexandra Institute, la Danish Design School e la Forster Rohner.
Il ricamo anteriore è costituito da centinaia di piccoli led che rispondono alla concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera semplicemente splendendo. A rendere possibile tutto ciò una scheda di controllo miniaturizzata progettata per essere indossata e un rilevatore di anidride carbonica che interagiscono con le luci tramite un filato conduttivo. In base ai livelli di emissioni di anidride carbonica nell’aria si determinano schemi di luce che si riflettono nell’abito attraverso pulsazioni di luce che variano da lente, regolari, fino a quelle più frenetiche segno di un’aria decisamente satura.
Oltre a questo anche Cute Circuité, famoso designer e stilista internazionale, ha presentato il Galaxy Dress. Si tratta di un vero e proprio display da indossare costituito da 24mila led colorati alimentati da un paio di batterie per iPod. Il circuito stesso è ricamato a mano su uno strato di seta con uno spessore di 2 millimetri. Oltre ai led colorati sono stati cuciti sul vestito anche 4mila cristalli Swarovski che faranno brillare il vestito anche nel caso in cui i led dovessero spegnersi, il vestito ha infatti un’autonomia di 30 minuti.
Dunque, accanto agli abiti sostenibili in fibre naturali e agli accessori in materiali riciclati e riciclabili, spuntano sulle passerelle altri connubi hi-tech, segno di una nuova tendenza che si dirige verso l’ecologico.