La pubblicazione del Regolamento può rappresentare una importante occasione per migliorare gli strumenti di rilevazione in Italia, consentire una più rapida e completa raccolta e gestione dei dati per elaborare indicatori di rischio ambientale necessari, per aumentare l’efficienza del monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee
Da pochi giorni è stato pubblicato il Regolamento CE n° 1185/2009 del 25 novembre 2009 (GUCE L324 del 10.12.2009) relativo alle statistiche sui pesticidi. Si conclude con ciò un trittico di norme europee di rinnovamento e aggiornamento in materia di pesticidi fortemente integrate fra loro, che porterà in un prossimo futuro numerose novità in questo campo. Le altre due norme che hanno preceduto quest’ultimo regolamento sono state la Direttiva 2009/128/CE del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi ed il Regolamento n° 1107/2009 del 21 ottobre 2009 relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari.
Il nuovo regolamento 1185/2009, nel quadro della strategia tematica sull’uso sostenibile dei pesticidi, costituisce il riferimento per la produzione sistematica di statistiche sulle vendite e sull’impiego dei prodotti fitosanitari, necessarie sia ai fini della valutazione delle politiche dell’Unione europea sullo sviluppo sostenibile sia per il calcolo di indicatori dei rischi per la salute e per l’ambiente correlati all’impiego di questi prodotti.
Secondo il regolamento, la rilevazione dei dati di vendita effettuata all’immissione in commercio e la rilevazione dei dati di impiego effettuata a livello degli utenti professionali devono garantire un dettaglio fino al livello di sostanza attiva. Solo in questo modo è possibile un accurato calcolo degli indicatori di rischio. La pubblicazione e divulgazione dei dati dovrà garantire la riservatezza statistica prevista in questi casi.
Ogni stato membro dovrà indicare la metodologia utilizzata per la raccolta dei dati che può essere effettuata mediante indagini, mediante le informazioni raccolte ai sensi dell’art. 67 del Regolamento (CE) n°1107/2009, mediante fonti amministrative, mediante una combinazione di tali strumenti incluse le procedure di stima statistica con l’uso di modelli o le stime di esperti.
Articolo 67 Regolamento (CE) 1107/2009
Registrazione dei dati
1. I fabbricanti, i fornitori, i distributori, gli importatori e gli esportatori di prodotti fitosanitari tengono, per almeno cinque anni, registri sui prodotti fitosanitari che fabbricano, importano, esportano, immagazzinano o immettono sul mercato. Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari tengono, per almeno tre anni, registri sui prodotti fitosanitari che utilizzano, nei quali figurano la denominazione del prodotto fitosanitario, la data e la dose dell’applicazione e l’area e la coltura sulle quali esso è stato utilizzato.
Il periodo di riferimento per la raccolta dei dati è annuale: a partire dal 2011 per i dati di vendita e a partire dal 2010 per i dati di impiego. Nel primo caso la frequenza di trasmissione alle autorità europee è annuale, nel secondo caso la frequenza di trasmissione è quinquennale. I dati sono trasmessi mediante sistemi informatici entro dodici mesi dall’anno o dal quinquennio di riferimento.
Il nuovo regolamento relativo alle statistiche sui pesticidi non trova del tutto impreparato il nostro paese nel quale, grazie a precedenti norme (DPR 290/2001), da alcuni anni sono regolamentate la rilevazione dei dati di vendita attraverso le dichiarazioni dei produttori (Istat) e dei rivenditori (Sian) e la rilevazione dei dati d’impiego attraverso la tenuta del registro dei trattamenti presso le aziende agricole. Strumenti che tuttavia dovranno essere necessariamente migliorati.
Dati di vendita
L’Istat fornisce un dato di vendita basato sulle dichiarazioni effettuate annualmente dalle ditte che producono e commercializzano i prodotti fitosanitari. Si tratta di un dato molto accurato (tasso di risposta relativo all’indagine riferita al 2008 pari a 88,6 %) ma poco analitico in quanto non permette di risalire ai quantitativi delle singole sostanze attive, poiché queste vengono raggruppate per categorie (ad esempio fungicidi) e per famiglie (ad esempio fungicidi triazoli) per ragioni di riservatezza commerciale.
Il Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) fornisce un dato ricavato dalle dichiarazioni annuali di vendita effettuate dai rivenditori su modulistica cartacea o informatizzata, inviati alle autorità regionali e alle province autonome secondo quanto previsto dall’art. 42 del DPR 290/2001 e quindi al Sian. Si tratta di un dato molto analitico, perché si riferisce ai quantitativi delle singole sostanze attive, ma poco accurato e non pienamente rappresentativo per quantità. Le quantità vendute secondo Sian non sono mai generalmente superiori al 40% del dato Istat.
Nel 2007 in Toscana le quantità vendute di prodotti fitosanitari secondo il Sian sono state di poco superiori al 40% del dato fornito da Istat. Negli ultimi tre anni si registra tuttavia una tendenza al miglioramento (nel 2005 il rapporto fra le due fonti era stato di appena il 20%). Il tasso di risposta nel 2007 è stato in Toscana di poco superiore al 40%: le dichiarazioni pervenute sono state di 273 venditori autorizzati su 632 (43%).
La consultazione dei dati Sian è molto macchinosa e risulta agevole solo nel caso in cui si voglia conoscere la quantità venduta di una singola sostanza attiva. Per il resto, la consultazione si dimostra estremamente lenta e laboriosa e non è possibile alcuna ulteriore elaborazione.
Anche per questo anno Arpat ha proceduto ad una estrazione complessiva dei dati disponibili sul sito web del Sian e ad una loro organizzazione in formato excel, che non solo consente una più rapida consultazione ma, soprattutto, costituisce la base di partenza per ulteriori elaborazioni.
Sul sito web dell’Agenzia sono disponibili e consultabili i dati di vendita organizzati su base regionale e su base provinciale dal 2004 al 2007 (per gli anni 2002 e 2003 sono disponibili solo su base regionale).
Sul sito del Gruppo di lavoro delle Agenzie Ambientali Fitofarmaci (http://www.appa.provincia.tn.it/fitofarmaci) sono disponibili i dati di vendita elaborati sia su base nazionale che regionale.
Nel 2007 la quantità venduta di prodotti fitosanitari in Toscana, espressa come quantità di sostanza attiva, è stata di oltre 1400 tonnellate per 363 diversi prodotti.
Le maggiori quantità di prodotti fitosanitari risultano vendute nelle province di Grosseto, Firenze, Siena, Arezzo e Livorno (90% della Toscana). Le sostanze attive maggiormente vendute sono riportate in tabella.
Nonostante i limiti detti, i dati di vendita Sian continuano a rappresentare un importante punto di riferimento per chi opera nel campo della prevenzione e nella pianificazione del monitoraggio delle pressioni e dello stato dell’ambiente.
È innegabile tuttavia che tale strumento debba essere migliorato a partire non soltanto da una più incisiva attività di vigilanza presso i rivenditori sul rispetto della normativa vigente, ma anche da una campagna di informazione e formazione rivolta agli operatori del settore.
Nell’ambito delle azioni previste per il la realizzazione del Macrobiettivo C3 PRAA 2007-2010 (Ridurre gli impatti dei prodotti fitosanitari e delle sostanze chimiche pericolose sulla salute umana e sull’ambiente) Arpat ha predisposto un applicativo informatizzato, utilizzabile anche via web, con lo scopo di facilitare la compilazione, migliorare la qualità dei dati, consentire elaborazioni e consultazioni in tempi rapidi ed integrazioni con altre banche dati.
Registro dei trattamenti
Uno dei maggiori limiti dei dati di vendita è rappresentato dal fatto che il loro massimo livello di disaggregazione è provinciale. Consultazioni e valutazioni su bacini, ad esempio comunali, non sono possibili.
Lo strumento ideale per misurare i consumi dei fitofarmaci sul territorio, a qualsiasi scala, sarebbe rappresentato dal registro dei trattamenti tenuto dalle aziende agricole, entrato in vigore nel 2001 con il DPR 290.
Il registro dei trattamenti è infatti nato essenzialmente per questa finalità, come la stessa circolare applicativa ricordava (circolare ministeriale n° 32469 del 30 ottobre 2002):
«La corretta ed efficace applicazione del provvedimento in questione da parte dei dichiaranti, consentirà di ottenere nel dettaglio un quadro sufficientemente chiaro dell’utilizzo di tali prodotti sul territorio nazionale. Inoltre tali dati rappresentano una fonte di grande valore per la valutazione dell’impatto dei prodotti fitosanitari sull’ambiente e sulla salute umana, ed uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali nell’ottica della loro tracciabilità. L’adozione del registro dei trattamenti potrà contribuire inoltre all’attuazione del recente Regolamento (CE) N. 178/2002 del 28 gennaio 2002 che fissa, tra l’altro, procedure nel campo della sicurezza alimentare».
A distanza di oltre otto anni dalla sua adozione, il registro dei trattamenti rimane purtroppo una grande opera incompiuta. Le informazioni in esso contenute di fatto non escono dai confini dell’azienda agricola. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una norma non completamente realizzata nelle sue finalità, mentre sarebbe necessario invece favorire la circolazione di queste informazioni, soprattutto all’interno dei soggetti che operano nel campo della prevenzione sanitaria e ambientale.
L’uscita del Regolamento 1185/2009 sulle statistiche dei pesticidi può rappresentare una importante occasione per migliorare gli strumenti di rilevazione oggi disponibili in Italia, consentire, con le tecnologie informatiche oggi disponibili, una più rapida e completa raccolta e gestione dei dati per elaborare indicatori di rischio ambientale necessari, ad esempio, per aumentare l’efficienza del monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee per la valutazione dello stato ambientale (D.Lgs 152/2006; DM 131/2008; DM 56/2009; D.Lgs 30/2009).
(Fonte Arpat, Testo a cura di Alessandro Franchi)