Biodiversità – L’Ue si mobilita

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Fallito l’obiettivo di fermare la perdita di biodiversità per quest’anno. Aperto un confronto per giungere entro la fine dell’anno all’elaborazione di un «quadro strategico dell’Ue in materia di biodiversità dopo il 2010»

La Commissione europea ha pubblicato una nuova Comunicazione sulla biodiversità che illustra alcune possibili opzioni per la politica futura dell’Ue in materia di biodiversità nel periodo successivo al 2010.

Gli obiettivi attualmente fissati, sia a livello europeo sia internazionale, infatti, giungono a scadenza proprio nel 2010, che è appunto stato dichiarato: «Anno internazionale per la Diversità Biologica». In particolare, si ritiene che l’obbiettivo che l’Ue si era prefissata di fermare la perdita di biodiversità nel proprio territorio entro il 2010, purtroppo non sarà centrato, nonostante gli sforzi comuni.

Ora, la visione di lungo periodo (2050) proposta dalla Commissione contiene quattro alternative (corrispondenti a gradi diversi di ambizione) per un obiettivo di medio termine (2020), quale passo fondamentale per dare concretezza alla visione stessa.

Secondo la Commissione, la biodiversità e i servizi forniti dagli ecosistemi vanno preservati, valorizzati e, per quanto possibile, ripristinati. In tal modo, essi potranno anche sostenere la prosperità economica ed il benessere dell’uomo, e contribuire ad evitare cambiamenti catastrofici legati alla perdita di biodiversità.

Quest’ultima è dovuta in gran parte alle molteplici attività dell’uomo, tra le quali: la variazione di uso dei suoli, l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e l’utilizzo di pratiche non sostenibili; anche i cambiamenti climatici rappresentano un fattore determinante.

La Comunicazione dà avvio ad un vasto dibattito a livello europeo, che sarà lanciato ufficialmente a Madrid i prossimi 26 e 27 gennaio, in occasione della conferenza di alto livello intitolata: «Visione e obiettivo post 2010 per la biodiversità». Lo scopo del confronto è quello di giungere entro la fine dell’anno all’elaborazione di un «quadro strategico dell’Ue in materia di biodiversità dopo il 2010».

(Fonte Focal Point Ipcc per l’Italia)