130 cittadini toscani ridisegnano la loro terra

612
Tempo di lettura: 3 minuti

Una metodologia che coinvolge i cittadini ad intervenire nel «disegno» della propria regione. I risultati verranno illustrati il 19 febbraio agli Stati Generali del Paesaggio

Cosa accade a colline, campi, vigne, cipressi e casali del mitico Chianti? Com’è cambiato uno fra i paesaggi più dolci e armoniosi al mondo dopo i cambiamenti nell’organizzazione agricola? Che potrebbe succedere, in Valdichiana, con gli impianti per la produzione di energia pulita nell’entroterra di Cortona? Le pale eoliche che aiutano l’energia verde davvero rovinano il paesaggio? C’è un futuro per i delicatissimi equilibri (dune, pineta, spiaggia, mare, campi) nella fragile lingua di terra che unisce Argentario e terraferma? E Piombino, icona di una città industriale sul mare, ce la farà a conciliare le sue spesso contraddittorie anime? Quale il futuro del paesaggio in un’area così satura di costruzioni come la Prato dei capannoni, delle fabbriche, delle case? È possibile, per Prato, ripensare la sua identità territoriale quando molte fabbriche vengono smantellate? E che fare delle piccole aree verdi scampate all’espansione industriale?

130 toscani, estratti a sorte fra i residenti in cinque comuni (Castelnuovo Berardenga, Cortona, Orbetello, Piombino, Prato), hanno discusso sul paesaggio e fornito un contributo di partecipazione dal basso in applicazione di una normativa che fa della Regione Toscana la prima, fra le Regioni italiane, a dotarsi di una legge che favorisce proprio la partecipazione dei cittadini nella formazione delle decisioni di interesse pubblico.«Non è solo una tecnica – ha sottolineato l’assessore ai rapporti con i cittadini, Agostino Fragai – ma l’unica strada possibile per aiutare la politica di oggi a ritrovare sé stessa». In linea l’assessore toscano al Territorio, Riccardo Conti, per cui «è indispensabile che chi ha responsabilità di governo sia in costante sintonia con chi lo vive!».
50 cittadini pratesi e 20 per ciascuno degli altri quattro Comuni hanno dunque preso parte a un nuovo «electronic town meeting» (e-TM) voluto dalla Regione Toscana. Stavolta si è parlato del paesaggio («Bello e possibile», secondo il titolo scelto per l’incontro) inteso «come ponte tra passato e futuro», come ha detto Massimo Morisi, garante della comunicazione, in Regione Toscana, per il governo del territorio.

E stavolta il «town meeting» (strumento di partecipazione diretta del governo locale da parte dei cittadini, nato nella regione statunitense del New England e fortemente lanciato dalla Regione Toscana proprio in applicazione di una innovativa legge sulla partecipazione) ha avuto una svolta metodologica: non ci si è fermati alle discussioni ai tavoli (piccoli gruppi, aiutati da facilitatori, che discutono profili concreti e poi, su questi, esprimono un loro voto segreto) ma si è proseguito con «laboratori progettuali»: cittadini e tecnici (architetti e urbanisti) si sono riuniti attorno a grandi foto aeree dei 5 rispettivi territori (foto prese da un apposito dirigibile rosso) avendo la possibilità di tracciare nuove linee per il futuro di un paesaggio talvolta compromesso e sofferente ma comunque sempre di enorme valore, il paesaggio di una Toscana che è nota, apprezzata e invidiata in tutto il mondo per la sua armonia, la sua bellezza, le sue qualità.

Ma, ecco il punto, come garantire che le sfide della modernità non distruggano un patrimonio così invidiato? Cosa conservare del paesaggio rurale anche quando l’agricoltura è così mutata? Quali i caratteri più importanti, in un paesaggio toscano, da proteggere e quali, quando siano scomparsi o danneggiati, da ricostruire? Come governare le trasformazioni in modo che siano un arricchimento del paesaggio e non una sua distruzione?

I 130 «messaggeri di partecipazione» in cinque realtà diverse della Toscana (una ex scuola media nel centro storico di Prato, il centro giovani intitolato «Fabrizio De Andrè» a Piombino, la ex sala del Consiglio Comunale a Orbetello, il centro convegni intitolato «Sant’Agostino» a Cortona, il centro studi «Villa Chigi» a Castelnuovo Berardenga), collegati fra loro in streaming, hanno ricevuto informazioni tecniche, hanno discusso e tele votato, hanno disegnato nuove idee sulle grandi fotografie scattate dal dirigibile rosso.

«Adesso – precisa Morisi – la mole dei risultati sarà analizzata per poi essere presentata a Firenze il 19 febbraio, nel rinnovato Cenacolo di Sant’Apollonia, durante gli «Stati Generali del Paesaggio»: un importante convegno organizzato da Regione Toscana in occasione del decennale della stipula (avvenuta a Firenze nel 2000) della Convenzione europea sul paesaggio».

(Mauro Banchini, ToscanaNotizie)