Parchi italiani e americani verso obiettivi comuni

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Costruttivo scambio di opinioni e di esperienze sul tema del distacco dei bambini e degli adolescenti dall’ambiente naturale e dei suoi effetti sul loro benessere

Neanche la violenta tempesta di neve che si è abbattuta nei giorni scorsi su Washington ha impedito il successo della videoconferenza internazionale dedicata al confronto tra il progetto Equilibri Naturali, lanciato in Italia da un gruppo di Parchi e da altre organizzazioni, e la campagna americana No Child Left Inside. L’incontro virtuale, che si è tenuto in collegamento video con gli Stati Uniti dalla sede dell’Ambasciata Usa in Italia, ha consentito ai presenti in sala e ai numerosi utenti collegati via web in tutto il mondo (la conferenza è stata trasmessa in diretta sul sito dell’Ambasciata e su Facebook) di assistere e partecipare a un costruttivo scambio di opinioni e di esperienze sul tema del distacco dei bambini e degli adolescenti dall’ambiente naturale e dei suoi effetti sul loro benessere.

Molto istruttive, in particolare, le testimonianze di Rudy D’Alessandro del National Park Service (Nps), di Gina McCarthy dell’Agenzia americana per la Protezione dell’Ambiente (Epa) e di Sheridan Steele, direttore del Parco nazionale Acadia, nel Maine, i quali hanno illustrato gli straordinari risultati ottenuti negli ultimi anni grazie a «No Child Left Inside», un’iniziativa che coinvolge circa 6.000 aree protette negli Stati Uniti e più di 1.500 Organizzazioni e che ha permesso a migliaia di bambini e di famiglie di tornare a godere dei benefici, fisici e psicologici, garantiti dal contatto con l’ambiente naturale.

Il programma, che coinvolge sia sconfinate aree selvagge, sia parchi più piccoli e antropizzati, simili a quelli italiani, ha letteralmente «scaraventato» fuori di casa bambini, ragazzi e genitori, grazie a numerose attività outdoor condotte da esperti appositamente addestrati. Un esempio che diverse Aree protette italiane hanno scelto di seguire, a partire dal Parco nazionale dei Monti Sibillini, del Circeo e delle Dolomiti Bellunesi, che l’anno scorso hanno lanciato il progetto «Equilibri Naturali. Restituire la natura ai bambini e i bambini alla natura», concepito adattando lo spirito della campagna Usa alla realtà dei parchi e della società italiana.

Il presidente Massimo Marcaccio del Parco dei Sibillini, intervenuto alla conferenza, ha descritto le iniziative già portate a termine e quelle in programma per il futuro. L’obiettivo, nel suo come nei tanti altri parchi coinvolti (e in quelli che vorranno aderire in futuro) è naturalmente quello di stimolare la fruizione, consapevole e istruttiva, dello straordinario patrimonio ambientale della Penisola da parte dei bambini e delle loro famiglie.

«Abbiamo la responsabilità di far tornare i bambini a trascorrere il loro tempo libero all’aperto e a preferire le suggestioni della Natura a quelle dello schermo televisivo – ha dichiarato Maurilio Cipparone, coordinatore del progetto italiano e portavoce di “Unione per i parchi e la natura d’Italia”, l’Associazione che lo gestisce operativamente -. L’esperienza condotta dai Parchi americani e il grandissimo sostegno di opinione pubblica che sta riscuotendo ci incoraggiano ad andare avanti, a fare proseliti. Ci auguriamo che tutte le Aree Protette aderiscano al progetto, non solo per contribuire a contrastare situazioni di disagio sociale e creare occasioni di benessere fisico e mentale dei cittadini, ma per aiutarci a far affezionare i Bambini alla Natura, nella consapevolezza che solo apprezzandola essi potranno gestirla responsabilmente, quando saranno adulti».