Acqua – La Lombardia si interroga

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Quali scenari si aprono alla luce del recente articolo 15 del decreto legge 135/2009 e della legge regionale in vigore. Troppe incertezze normative: le aziende idriche chiedono chiarezza

In Francia, la città di Parigi è appena tornata alla gestione pubblica dell’acqua dopo 25 anni di affidamento ai privati. In Belgio, nel capoluogo Bruxelles il servizio idrico è gestito dall’azienda pubblica Vivaqua. In Svizzera, persino la Costituzione prevede esplicitamente che la gestione dell’acqua resti di esclusiva competenza delle aziende pubbliche.

E in Italia? La situazione è paralizzata: l’attuale incertezza normativa frena gli investimenti. È l’allarme lanciato dalle aziende pubbliche del settore idrico intervenute al convegno svoltosi alla Triennale di Milano, organizzato da Amiacque, Cap Holding, Ianomi, Tam e Tasm (le cinque principali società idriche della provincia di Milano) in collaborazione con Aqua Publica Europea, la nuova associazione internazionale di operatori pubblici del settore.

«La gestione pubblica dell’acqua: Italia ed Europa a confronto», questo il tema del convegno, che ha visto la partecipazione di relatori del mondo delle università e della ricerca, ma soprattutto delle aziende del settore. Con un obiettivo ambizioso: mettere a confronto, per la prima volta in Italia, alcuni dei differenti modelli di gestione europei, e capire quali scenari si aprono in Lombardia alla luce del recente articolo 15 del decreto legge 135/2009 e della legge regionale in vigore (la n. 18 del 2006).

Molte le eccellenze del settore pubblico italiano e straniero presentate: dalla Veritas di Venezia alla Smat di Torino, dalla francese Eau de Paris alla belga Vivaqua. «In Italia la grande tradizione di competenze e managerialità delle aziende pubbliche del servizio idrico è ancora ingiustamente poco riconosciuta – dice Alessandro Ramazzotti (presidente di Cap Holding e vicepresidente di Aqua Publica Europea) -. Abbiamo fondato Aqua Publica proprio per unire le nostre forze e proporci come interlocutori ai tavoli in cui si discuterà il futuro del settore».

Dalla tavola rotonda è emersa, tra l’altro, una nuova ipotesi di accordo: quella di creare un grande soggetto pubblico, in grado di concorrere alla eventuale gara per l’affidamento del servizio idrico a Milano e provincia. Ipotesi lanciata da Tiziano Butturini, presidente di Amiacque, e raccolta da Giuseppe Cozza, direttore di Metropolitana Milanese. «Abbiamo i numeri e le capacità per servire gli oltre 4 milioni di utenti», ha dichiarato Butturini.

Il convegno ha visto le testimonianze di Anne Le Strat (presidente sia di Eau de Paris sia di Aqua publica europea), dell’assessore regionale Massimo Buscemi, del vicepresidente di Anci Lombardia Giorgio Oldrini (sindaco di Sesto San Giovanni). Tra i relatori, i docenti universitari Antonio Massarutto (Università di Udine e Iefe Bocconi), Enrico Corali (Università di Bergamo), Emanuele Lobina (University of Greenwich). Legambiente e il Comitato italiano per un contratto mondiale sull’acqua hanno presentato le loro proposte per il mondo dell’acqua.

Nella seconda parte dell’incontro si è svolta una tavola rotonda, moderata dal giornalista de «Il Sole 24 Ore» Jacopo Giliberto, che ha messo a confronto le esperienze avviate in alcune delle principali aziende idriche italiane: dal Nord Ovest, con la testimonianza degli amministratori della Smat di Torino, alla Lombardia (i casi di Metropolitana Milanese per Milano e di Amiacque per l’hinterland milanese), al Nord Est (la Veritas di Venezia) fino al Sud, rappresentato dall’Acquedotto Pugliese. Particolarmente interessante il confronto con i modelli di gestione francesi (è il caso della Siveer di Poitiers) e belgi (saranno presenti gli amministratori dell’azienda Vivaqua di Bruxelles).

E, per tutti… solo acqua del rubinetto! Fino al 15 febbraio sul piazzale esterno della Triennale rimarrà allestita «Ice – La Casa dell’Acqua di Ghiaccio», una Casa dell’Acqua speciale, voluta da Cap Holding, Amiacque, Ianomi, Tam e Tasm per dissetare i visitatori della mostra Green Life con acqua naturale e frizzante, proveniente dalla rete idrica.

L’iniziativa è inserita nel programma della mostra «Green Life – Costruire città sostenibili», organizzata dalla Triennale di Milano, da Legambiente e dall’Istituto di ricerca Ambiente Italia (www.mostragreenlife.org), in programma fino al 28 marzo e di cui le cinque aziende sono partner.

Le aziende idriche milanesi contribuiscono al percorso di Green Life anche con l’installazione di due exhibit («Volti dell’Acqua» e «Gioco dell’inquinamento») per scoprire qualcosa di più sul ciclo integrato dell’acqua.

(Fonte Amiacque)