«Si deve operare per arrestare la perdita di biodiversità e mantenere i servizi ecosistemici per il benessere umano». Creata una banca dati iconografica e georeferenziata dei cultivar autoctoni
Il Consiglio direttivo dell’Ente Parco nazionale del Pollino ha approvato il Bilancio di previsione 2010. Con esso ha programmato gli obiettivi verso i quali finalizzare le azioni che possono promuoverne il ruolo di ente «dedicato» e produrre l’effetto-parco.
Le «linee guida» su cui intende agire sono la conservazione attiva e lo sviluppo durevole attraverso le quali intende investire nell’economia del parco per fruire del suo valore aggiunto.
«Il Pollino, la più grande area protetta d’Italia e d’Europa – sottolinea in una nota Annibale Formica, direttore generale dell’Ente Parco – intende giocare, nel 2010, un ruolo incisivo nelle strategie di conservazione della biodiversità.
«Con il parco si deve operare per arrestare la perdita di biodiversità e mantenere i servizi ecosistemici per il benessere umano. Con la sua fruizione si deve vincere la sfida del vivere la difesa dell’ambiente come unica, vera azione di promozione della realtà produttiva locale e di creazione di nuove opportunità socio-economiche.
«Nell’anno dedicato dall’Onu alla biodiversità, l’ente parco del Pollino ha iscritto, infatti, nel suo Bilancio un importante programma di interventi per la tutela della biodiversità».
In quest’ottica, l’Ente parco, ha previsto «interventi di conservazione e tutela del pino loricato, dell’abete bianco, degli alberi monumentali, della fauna selvatica (il Cervo, il Capriolo, la Lontra, il Grifone, il Cinghiale, il Lupo), interventi di gestione e di fruizione delle aree faunistiche di Bosco Magnano (il cerco), Acquaformosa (gli uccelli rapaci), Civita (il grifone), interventi di gestione e di fruizione della rete degli 11 Centri Visita per la promozione didattica, ricreativa e turistica del territorio, per l’accoglienza dei visitatori del parco e per la informazione, l’educazione ambientale e l’interpretazione naturalistica. In ragione della tutela della biodiversità è rilevante anche la previsione di una azione di promozione, di valorizzazione e di commercializzazione dei prodotti tipici».
A proposito dei prodotti tipici, l’Ente parco ha già realizzato, in collaborazione con l’Alsia, la mappatura: una prima ricognizione della produzione agro-alimentare tipica del territorio del Pollino e l’acquisizione di conoscenze sulla capacità produttiva e sul potenziale di sviluppo; la mappatura ha permesso di creare una banca dati iconografica e georeferenziata, un campo catalogo dei cultivar autoctoni, il network degli «agricoltori/produttori custodi».
«La natura – conclude Formica – non può essere vista come un passatempo per appassionati. La biodiversità di specie e di ambienti è un valore economico fondamentale; è assets del territorio e delle economie ad esso legate. La stabilità degli ecosistemi offre una fornitura costante di beni e di servizi primari».
(La foto è di Giuseppe Cosenza)