Rischio paralisi per gli investimenti nelle rinnovabili

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Per la mancata attivazione della Conferenza unificata: conto energia e linee guida ancora bloccati

Aper riscontra con grande rammarico la mancata convocazione della Conferenza unificata che, a ridosso delle elezioni regionali, avrebbe dovuto esaminare i provvedimenti su Linee Guida nazionali sull’autorizzazione unica e il nuovo «Conto Energia» relativo al sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici.

Le aspettative del settore delle rinnovabili contavano infatti sulla presentazione dei provvedimenti in sospeso alla Conferenza unificata entro la data del 25 febbraio. In particolar modo, il decreto sull’incentivazione in Conto Energia non avrebbe dovuto slittare a dopo le elezioni regionali, per non rischiare di mettere in seria difficoltà il mercato fotovoltaico.

«Aper – dichiara il presidente Roberto Longo – non può che esprimere una forte preoccupazione per il fatto che ad oggi non si abbia ancora alcuna certezza sulla pubblicazione del nuovo Conto Energia, soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali incentivi saranno in vigore solo fino al 31/12/2010. Imprese ed investitori sono così lasciati nell’incertezza senza alcuna possibilità di pianificare attività di medio termine con evidenti ripercussioni anche in termini di filiera industriale».

«Non si commetta l’errore – aggiunge Pietro Pacchione, membro del Consiglio con delega al Fv – di non vedere che i costi degli strumenti di sostegno sul sistema Paese, oggetto di preoccupazione crescente, risultano appesantiti da questa evidente incapacità delle Istituzioni a far funzionare efficaci meccanismi decisori. Come già da tempo evidenziato da Aper, le inefficienze e i ritardi delle Istituzioni preposte a regolare e amministrare il settore (a qualunque livello) sono una delle principali cause che giustificano  incentivi più alti rispetto ad altri mercati. Davanti a queste palesi manifestazioni di irresponsabilità istituzionale, i produttori di energia da fonti rinnovabili non possono più accettare di essere additati come la sola minaccia incombente sulle bollette degli italiani».

Il recepimento della nuova direttiva comunitaria 2009/28/CE può dunque rappresentare l’occasione per rivedere i meccanismi di formazione delle decisioni in materia di politica energetica: nel concreto si auspica un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder ed il rispetto delle tempistiche, nell’ottica di un approccio teso a cogliere da subito le opportunità ed i benefici sociali, economici ed ambientali offerti dall’industria rinnovabile e non più vissuto in difesa, nel mero tentativo di contenere un onere a torto ritenuto insopportabile per il nostro Paese.

(Fonte Aper)