I comuni vicentini imparano l’Emas

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L’Agenzia Giada ha avviato incontri che coinvolgeranno circa venti comuni per definire l’iter per ricevere la certificazione. Un sistema comunitario di ecogestione e audit al quale può aderire volontariamente chi intenda valutare e migliorare le sue prestazioni ambientali

A partire dal primo marzo è attivo un ciclo di incontri di formazione per aiutare i comuni vicentini ad apprendere le basi per intraprendere autonomamente la certificazione Emas. Domani, mercoledì 17 e lunedì 29 marzo nell’aula consiliare della provincia di Vicenza Daniele Pernigotti illustrerà i punti chiave della procedura di acquisizione.

Ecco la lista degli enti aderenti: Altavilla Vicentina, Asigliano Veneto, Bassano del Grappa, Brendola, Cartigliano, Cassola, Castelgomberto, Costabissara, Dueville, Lonigo, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Monteviale, Recoaro Terme, S.Vito di Leguzzano, Torri di Quartesolo, Trissino, Villaverla, Zovencedo, Zugliano, Consorzio Arica.

L’elenco di amministrazioni comunali ed enti si affianca ad un gruppo di Comuni che hanno già intrapreso o concluso il percorso di certificazione Emas. Tra questi: i 7 Comuni dell’Altopiano di Asiago, Schio, Montecchio Maggiore e Sandrigo.

«L’adesione ad Emas – spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Antonio Mondardo – consente, grazie ad una riorganizzazione interna, la crescita dell’efficienza, la riduzione dei costi a seguito di una razionalizzazione nell’uso delle risorse e nell’adozione di tecnologie più pulite. Apporta a tutto l’ente pubblico una serie di vantaggi e di miglioramenti come la crescita motivazionale dei dipendenti e della loro partecipazione, con conseguente riduzione delle conflittualità interne; la creazione di un rapporto di maggiore fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale e con quelli che rilasciano le autorizzazioni; la riduzione delle probabilità di eventi che possono arrecare danno all’ambiente; maggiori garanzie in termini di certezza del rispetto delle normative ambientali. Inoltre educa i dipendenti con un aumento delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, riduce il carico burocratico per le organizzazioni aderenti».

L’organizzazione che intende aderire al Regolamento Emas è tenuta ad effettuare l’analisi ambientale iniziale con la quale viene stabilita la posizione dell’organizzazione rispetto alle condizioni ambientali.

«Questa indagine iniziale – continua l’assessore – è indispensabile per definire la politica ambientale dell’ente pubblico e cioè gli obiettivi ed i principi generali di azione rispetto all’ambiente, spiegando il quadro di riferimento per fissare obiettivi specifici e target. Elaborare poi un programma ambientale che contiene una descrizione delle misure adottate per raggiungere gli obiettivi specifici ed i target, conseguenti alla politica ambientale; attuare il sistema di gestione ambientale, conforme alla norma Iso 14001, che consente di sviluppare, mettere in atto, realizzare e mantenere la politica ambientale; effettuare l’auditing, cioè svolgere una valutazione sistematica, periodica, documentata e obiettiva delle prestazioni dell’organizzazione, del sistema di gestione ambientale e dei processi destinati a proteggere l’ambiente; redigere la dichiarazione ambientale, rivolta al pubblico, che comprende informazioni relative a: storia del sito, politica ambientale, descrizione delle attività dell’Organizzazione, compendio di dati relativi all’analisi ambientale effettuata sul sito, tutti gli aspetti ambientali rilevanti».

(Fonte Medialab)