Entro il prossimo giugno, la Commissione è invitata a fornire una valutazione d’impatto dell’offerta condizionale dell’Ue di aumentare i tagli alle emissioni fino al 30%
Le conclusioni adottate dal Consiglio dei ministri dell’Ambiente europei riunitisi a Bruxelles (Belgio), considerano gli sviluppi della Conferenza della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, Unfccc) di Copenhagen, e affrontano il tema dei cambiamenti climatici nell’ambito di una strategia europea per la biodiversità.
Nelle sue conclusioni sui cambiamenti climatici, il Consiglio ha analizzato gli esiti della Conferenza delle Parti dell’Unfccc dello scorso dicembre, sottolineando le opportunità di attuazione immediata dell’Accordo politico raggiunto a Copenhagen, e la necessità di integrare quest’ultimo nei testi in corso di negoziazione in ambito Unfccc.
È stato richiesto alla Commissione europea di presentare uno studio di comparabilità degli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra dei Paesi industrializzati e delle azioni nazionali di mitigazione dei Paesi in via di sviluppo (Pvs) dichiarati nell’Accordo. Inoltre, entro il prossimo giugno, la Commissione è invitata a fornire una valutazione d’impatto dell’offerta condizionale dell’Ue di aumentare i tagli alle emissioni fino al 30%.
Il Consiglio ha riaffermato l’impegno a contribuire con 2,4 milioni di Euro all’anno nel periodo 2010-2012 per affrontare i cambiamenti climatici nei Pvs. Gli Stati membri sono pronti a fornire un aggiornamento preliminare sulla situazione dei finanziamenti in occasione della sessione negoziale Unfccc in programma a Bonn (Germania) dal 31 maggio all’11 giugno 2010, e a presentare un rapporto sull’implementazione di tale impegno alla Conferenza delle Parti in Messico a fine 2010, con l’intesa di procedere in questo modo ogni anno.
I Ministri hanno inoltre ribadito il loro pieno supporto al lavoro dell’Ipcc, nonostante un numero limitato di inesattezze riportate, e «sono convinti che l’Ipcc offra il processo di valutazione dell’attuale scienza dei cambiamenti climatici più autorevole e completo», accogliendo con favore l’iniziativa di revisione indipendente delle procedure interne all’istituzione per il suo futuro lavoro.
Nelle specifiche conclusioni sulla biodiversità, riconoscendo che i cambiamenti climatici sono tra gli elementi di pressione più forti e che potrebbero incidere sull’estinzione di specie naturali, il Consiglio ha indicato gli obiettivi della strategia europea di tutela della diversità biologica per il 2020 e definito una visione per la protezione delle specie al 2050. I Ministri hanno sottolineato come le politiche a protezione della biodiversità e le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti del clima siano inestricabilmente legate.
(Fonte Ipcc Focal Point Italia)