Le montagne e il Mediterraneo, biodiversità e parchi

506
parco abruzzo
Tempo di lettura: 2 minuti

Lo straordinario patrimonio che fa del Mediterraneo uno dei luoghi più importanti, delicati e fragili del Pianeta, bisognoso di protezione a cominciare dalle montagne

È molto positivo l’eco su «Le Montagne del Mediterraneo: sentieri, rifugi, itinerari, reti», il Convegno che si è svolto a Pescasseroli e Civitella Alfedena dal 19 al 21 marzo.

Con un’ottima presenza di pubblico, di esperti e cultori della montagna provenienti da varie parti d’Italia e dalle regioni circostanti, le due sale congressi, nei due giorni praticamente al completo, offrivano un bel colpo d’occhio e una positiva immagine di interesse e partecipazione.

Nella Sessione dell’Incontro-conferenza di venerdì, presso il Centro Visita di Pescasseroli, dopo il saluto delle autorità, il Direttore del Parco Vittorio Ducoli, coadiuvato dai collaboratori Claudio Manco e Rosanna Ciarletta ha illustrato il nuovo sistema sentieristico del Parco in corso di allestimento e completamento secondo un progetto condiviso con il Club alpino italiano, per conto del quale è intervenuto Filippo Di Donato esperto di sentieristica e responsabile del settore educazione ambientale del Cai-Abruzzo.

Nella Sessione convegnistica di sabato 20 marzo a Civitella Alfedena, con il saluto del Sindaco Flora Viola, i convegnisti sono stati subito e tutti coinvolti in una bella atmosfera di cordialità e ospitalità, tipica dei piccoli comuni del Parco e in particolare di Civitella, dove sono state anche ricordate alcune importati esperienze di collaborazione nella gestione territoriale e nel coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità locali, secondo i principi della competenza istituzionale e della sussidiarietà.

Dopo l’introduzione del Presidente del Parco Giuseppe Rossi, che ha presentato l’inquadramento geografico dei sistemi montuosi dei paesi che affacciano sul bacino mediterraneo e illustrato brevemente la consistenza del complesso network di aree protette presente su queste montagne, il pubblico ha molto apprezzato e applaudito le ricche e qualificate relazioni presentate dalle personalità intervenute.

Eugenio Di Marzio, Presidente del Cai-Abruzzo, ha richiamato il Protocollo di collaborazione recentemente firmato dal Parco e dal Cai sottolineandone la valenza e riferendo delle prime iniziative avviate.

Teresio Valsesia, scrittore e ideatore del «Sentiero Italia» (noto esponente del Club Alpino e già Sindaco di Macugnaga sul Monte Rosa), ha presentato bellissime immagini della natura e del patrimonio artistico-culturale, catturate durante la «costruzione» di questo grande itinerario escursionistico che, da Trieste e lungo tutte le Alpi e gli Appennini, arriva in Aspromonte e si estende anche in Sicilia e Sardegna.

Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi-Europarc Italia, ha intrattenuto gli attenti interlocutori parlando dello straordinario patrimonio di biodiversità che fa del Mediterraneo uno dei luoghi più importanti, delicati e fragili del Pianeta, verso il quale bisogna porre speciale attenzione, proteggendo le montagne, fonti di risorse primarie per la vita.

Con speciale attenzione è stata ascoltata la Relazione di Beat Ruppen,  Direttore del Management Centre dell’Unesco, che ha illustrato, anche con immagini e grafici, l’esperienza di gestione del vasto comprensorio svizzero dello Jungfrau, riconosciuto patrimonio dell’umanità e quindi soggetto a particolari misure di tutela.

Tutte di spessore le altre relazioni, presentate da Marcello Borrone del Cai (Rifugi delle Montagne del Mediterraneo), Antonio Nicoletti per Legambiente (La Convenzione degli Appennini), Domenico Sturabotti per la Fondazione Symbola (L’Appennino della soft economy), Camilla Crisante per il Wwf (Anno della biodiversità), Antonio Sorgi per la Regione Abruzzo (Il sistema abruzzese dei parchi).

Grazie alla perfetta regia del moderatore, Paolo Castignani, noto giornalista televisivo abruzzese, il Vice Presidente del Cai Goffredo Sottile, ha potuto trarre le conclusioni, nei tempi previsti, formulando considerazioni e proposte per l’avvenire.

L’evento, importante e positivo per il Parco e le comunità locali, si è concluso in bellezza con la escursione al Monte Amaro del 21 marzo e l’emozionante avvistamento dei primi branchi di camosci al pascolo.

(Fonte Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)