E con largo vantaggio: 25,8 miliardi di euro, contro i 13,9 degli States. L’Italia si è piazzata all’ottavo posto dietro a Regno Unito, Spagna e Germania
Nel 2009, per la prima volta, la Cina si è classificata al primo posto nella graduatoria mondiale degli investimenti in energie rinnovabili, scavalcando gli Stati Uniti. E con largo vantaggio: 25,8 miliardi di euro, contro i 13,9 degli States. L’Italia si è piazzata all’ottavo posto. I dati provengono dal rapporto «Who’s winning the clean energy race’ Growth, competition and opportunity in the World’s largest economies», prodotto dall’associazione no profit Pew charitable trust con la collaborazione della Bloomberg New energy finance.
Gli investimenti italiani hanno raggiunto 1,94 miliardi di euro. Cifra che ci pone davanti a «grandi» come l’Australia, la Francia, il Giappone e l’India, ma che resta lontana dai paesi europei che ci precedono: il Regno Unito ha investito quattro volte più di noi (8,4 miliardi di euro), la Spagna quasi altrettanto (7,8 miliardi) e la Germania quasi il doppio (3,2 miliardi).
Il documento analizza nel dettaglio i dati dei singoli paesi. Per l’Italia emerge che gli investimenti maggiori sono andati all’eolico: il 61,6% di tutti quelli indirizzati nelle rinnovabili. Segue il solare con il 20,3%, mentre solo il 2,7% degli investimenti puntano sui biocombustibili e solo lo 0,1% all’efficienza energetica. «Anche nel mezzo di una crisi globale, il mercato dell’energia pulita ha continuato la sua crescita – ha spiegato Phillis Cuttino, curatrice del rapporto -. I paesi stanno facendo a gara per la leadership perché hanno capito che questo tipo di investimento può creare opportunità di export e di lavoro».
(Fonte e-gazette)