L’evoluzione del clima visto dall’Antartide

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In questo campo di studi, l’Italia ha raggiunto una posizione di rilievo. Ma dalla legge finanziaria 2006 i fondi del Pnra sono stati drasticamente ridotti del 70%

Da oggi fino a govedì, presso la Sala conferenze del Consiglio nazionale delle ricerche (P.le A. Moro 7, Roma), si terrà lo «Science Meeting» dei Progetti Taldice (TAlos Dome Ice CorE) e Epica (European Project of Ice Core in Antarctica).

Questo «Science Meeting», promosso dai Comitati Direttivi dei due Progetti, riunisce la comunità scientifica Europea ed Internazionale per studi sull’evoluzione del clima del passato attraverso la perforazione del ghiaccio, e per la prima volta si tiene in Italia.

Nello «Science Meeting» saranno trattati temi di ampio interesse scientifico e di rilevanza ambientale, quali le conoscenze sul sistema climatico ottenute dalle perforazioni in ghiaccio, la lunga storia glaciale dell’Antartide, il suo contributo alle variazioni del livello del mare e l’evoluzione ambientale della Terra negli ultimi 800mila anni.

Ciò accade in un momento di gran difficoltà della ricerca nelle aree polari italiana, ma è un riconoscimento dell’impegno posto e dei risultati raggiunti dai nostri ricercatori e dal Programma nazionale di ricerca in Antartide (Pnra) in questo campo di studi, in cui l’Italia, partendo in pratica da zero, in una quindicina d’anni ha raggiunto una posizione di rilievo Internazionale. L’eccellenza scientifica di tali ricerche è stata consacrata dal prestigioso riconoscimento del Premio Cartesio 2007 da parte della Commissione europea al Progetto «Epica».

Nel corso dello «Science Meeting» saranno discusse le strategie future delle perforazioni in ghiaccio nell’ambito dei programmi europei ed internazionali di EuroPICS e Ipcs.

Purtroppo, dalla legge finanziaria 2006 i fondi del Pnra sono stati drasticamente ridotti del 70% ed è improvvisamente scomparsa ogni previsione pluriennale di finanziamento alle ricerche in Antartide. L’Italia ha perso quel ruolo di primo piano che avevamo faticosamente raggiunto nella comunità scientifica internazionale: la ricerca in Antartide produce risultati rilevanti solo grazie ad una collaborazione internazionale basata su una pianificazione strategica decennale e sorretta da una programmazione finanziaria che deve essere almeno triennale. La ricerca italiana è in pratica assente dalle prossime sfide della ricerca delle perforazioni in ghiaccio, e si trova in un ruolo di spettatore e non più di promotore come è stato per i Progetti di Epica e Taldice.

In sintesi, la mancata individuazione delle risorse finanziarie e pianificazione hanno tagliato le gambe ad un’attività scientifica che ha rappresentato l’eccellenza nella ricerca e nella collaborazione internazionale. Competenze scientifiche di eccellenza, prima non esistenti in Italia, saranno perse e non facilmente rinnovabili: un patrimonio di conoscenze, di giovani ricercatori ed infrastrutture faticosamente costruito nell’arco di 25 anni rischia di andare definitivamente perduto.

È oramai indispensabile che gli organi di governo intervengano con urgenza e determinazione attraverso la riorganizzazione della struttura del Programma nazionale di ricerche in Antartide, l’individuazione e la pianificazione di finanziamenti pluriennali adeguati al ruolo del nostro Paese e alle nuove sfide della ricerca nelle aree polari, le più sensibili al cambiamento climatico e già soggette a radicali modificazioni ambientali.

(Fonte Cnr)