La Spagna ha la presidenza dell’Ue, ma soprattutto perché è lo stato dove si concentra la quasi totalità della coltivazione di mais Ogm in Europa
A conclusione del tour europeo per un’Europa libera dagli Ogm, Greenpeace consegna simbolicamente al ministero dell’Ambiente spagnolo il bus ricoperto di firme e testimonianze contro gli Ogm, raccolte nel corso dell’ultimo mese nei diversi paesi attraversati dal tour (la settimana scorsa in Italia), e deposita di fronte al Ministero sacchi di mais Ogm della Monsanto, per chiedere una moratoria sugli organismi transgenici. Greenpeace divulga oggi anche un nuovo studio sul tema.
La manifestazione di oggi avviene in Spagna sia perché questo Paese ha la presidenza dell’Ue, ma soprattutto perché la Spagna è lo stato dove si concentra la quasi totalità della coltivazione di mais Ogm in Europa (circa 76.000 ettari nel 2009).
«A Zapatero e Barroso ricordiamo che la protezione della salute dei cittadini europei e la salvaguardia di agricoltura e ambiente hanno la priorità sui profitti delle aziende biotech – dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace -. È quello che hanno ribadito ministri, agricoltori e semplici cittadini con le loro firme sul bus».
Greenpeace in Italia ha raccolto la testimonianza della Task Force contro gli Ogm e punta ora a fermare le ipotesi di coltivazione della patata Amflora della Basf.
Le ragioni della protesta di Greenpeace, sono molteplici e riassunte nel rapporto «Il vero costo degli Ogm» di cui oggi vengono pubblicati i primi tre capitoli. Qui sono raccolti esempi dei fallimenti degli Ogm sia a livello agronomico che economico e presentando alcune delle soluzioni alternative, già praticate dagli agricoltori in tutto il mondo. Il rapporto descrive inoltre il ruolo cruciale della prima valutazione su scala globale dello sviluppo agricolo e le relative raccomandazioni per affrontare i problemi legati all’agricoltura.
Oggi vengono pubblicati i primi tre capitoli del rapporto: «Il prezzo della libertà: quanto costa rimanere liberi dagli Ogm» che illustra le ripercussioni economiche per chi vuol rimanere libero da Ogm. «L’ingegneria genetica non è una priorità per l’agricoltura», rivela la strada da percorrere per superare le sfide che l’agricoltura dovrà affrontare. Infine un esempio drammaticamente concreto e recente dei danni ambientali ed economici «La contaminazione da Ogm devasta il settore del lino canadese».
Nelle prossime settimane, mentre prosegue la petizione per chiedere una moratoria degli Ogm a livello europeo, che ha quasi raggiunto le 500.000 adesioni, Greenpeace pubblicherà ulteriori esempi di fallimenti degli Ogm e alcune delle soluzioni alternative già esistenti.
– La contaminazione da Ogm devasta il settore del lino canadese
– L’ingegneria genetica non è una priorità per l’agricoltura
– Il prezzo della libertà. Quanto costa rimanere liberi dagli Ogm
(Fonte Greenpeace)