È quello che emerge da uno studio dell’Università Bicocca di Milano, che verrà presentato al Sep a Padova. Un evento triennale che affronta i grandi temi dell’ambiente con un approccio di ampio respiro a livello internazionale
Da uno studio dell’Università Bicocca di Milano è emerso che l’uso della legna per il riscaldamento è una importantesorgente di Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), composti che possono rappresentare un rischio per la salute umana.
Il dott. Andrea Piazzalunga, ricercatore della Milano-Bicocca, dice che «il riscaldamento domestico e le emissioni industriali rappresentano importanti contributi di pressione ambientale nel contesto cittadino. Negli ultimi anni l’attenzione nei confronti dell’utilizzo della legna per il riscaldamento domestico è in aumento, se da un lato questo combustibile è rinnovabile e nel bilancio della CO2 può essere considerato a impatto zero, dall’altro la sua combustione, con le tecnologie oggi più diffuse ha emissioni in atmosfera che non possono essere considerate trascurabili». Il dott. Piazzalunga aggiunge che «studi recenti, sia italiani sia europei, hanno messo in luce che l’utilizzo della legna come fonte di riscaldamento domestico ha un significativo impatto sulla qualità dell’aria anche nei centri urbani. Infatti la combustione della legna sembra essere anche un’importante sorgente in atmosfera di Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), composti che possono rappresentare un rischio per la salute umana».
I risultati dello studio verranno presentato al Sep, Systems for environmental projects, in programma dal 21 al 24 aprile a Padova ed esattamente giovedì 22 alle 14 in cui il dott. Piazzalunga illustrerà, oltre alle metodologie per la stima del contributo della legna ai livelli di inquinamento, anche i dati relativi ad alcune città italiane.
In questa giornata verrà dato ampio spazio alla tematica del «riscaldamento domestico ed emissioni industriali» che rappresentano un importante contributo nella qualità ambientale nel contesto cittadino. Nel corso del convegno si confronteranno esperti del settore per analizzare le principali cause dell’inquinamento in ambiente urbano, che suscitano maggiore preoccupazione sociale e sollecitano una particolare attenzione da parte degli enti di controllo.
Il dott. Gianluigi de Gennaro del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Bari aggiunge che «l’impatto della produzione industriale, se pur spesso decentrata, ha una ricaduta anche sulla qualità dell’ambiente nei centri urbani. Questo induce a ricercare metodologie e strumenti che permettano una valutazione ed una quantificazione di tale impatto. L’attenzione si concentra su aree definite “a rischio” a causa della presenza di numerose attività industriali altamente impattanti presenti sul territorio; particolare rilievo, ad esempio, assumono i centri di Taranto e Trieste, interessati da impianti siderurgici tra i più importanti a livello europeo».
Il dott. Fabrizio Passarini del Dipartimento di Chimica Industriale e dei materiali dell’Università degli Studi di Bologna afferma che «i processi di smaltimento dei rifiuti rappresentano l’ultima fase di una gestione integrata. Costituiscono inoltre un problema di particolare sensibilità sociale e la loro accettabilità deve essere veicolata mediante un’opportuna gestione che prevenga o limiti i conflitti con la popolazione. Tale gestione richiede l’utilizzo di adeguati strumenti scientifici, sia a supporto delle decisioni, sia per il controllo degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana provocato dai processi di smaltimento. In particolare, risulta importante individuare le soluzioni più adeguate da una prospettiva che comprenda l’intero ciclo di vita dei rifiuti, mediante strumenti analitici, quale l’Lca, e progettuali, quale l’Eco-design».
Il Salone internazionale delle ecotecnologie è un Forum triennale che affronta i grandi temi dell’ambiente con approccio di ampio respiro a livello internazionale, che si pone come progetto di comunicazione ambientale per diffondere tra imprese e cittadini una nuova idea di sostenibilità. Organizzato in collaborazione con le aziende leader del settore e le associazioni attive nella promozione, formazione e comunicazione ambientale.
Saranno una quattro giorni dedicati agli operatori per aggiornarsi e confrontarsi sui modelli di gestione e sulle tendenze del mercato.
Le tematiche trattate saranno:
– Fonti rinnovabili, risparmio energetico, mobilità sostenibile;
– Analisi della regolazione e della normativa in campo ambientale;
– Prevenzione e riduzione dei rifiuti: strumenti – qualità – trasparenza;
– Filiera della gestione dei rifiuti: raccolta, riciclo, trattamento e smaltimento;
– Riciclo ed eco-efficienza, ciclo di vita, tracciabilità, certificazione;
– Impianti di trattamento dei rifiuti: innovazioni tecnologiche e monitoraggio;
– Pianificazione territoriale, sviluppo urbano, difesa del suolo;
– Qualità dell’aria, inquinamento, cambiamenti climatici, biodiversità e sviluppo sostenibile;
– Recupero dei siti dismessi – bonifiche dei siti contaminati: tecniche e controlli.
In occasione di questo appuntamento si terrà anche il Convegno scientifico della Rete italiana Lca, durante il quale verrà affrontato il tema: «La metodologia Lca: approccio proattivo per le tecnologie ambientali. Casi studio ed esperienze applicative», e sarà prevista una sessione poster e un premio per i giovani ricercatori.