Il presidente dell’Accademia, Orazio Ciancio, ha sottolineato le attività scientifiche portate a termine. Gianfranco Bologna, Direttore scientifico e culturale del Wwf Italia, ha stigmatizzato la necessità della difesa della diversità biologica dalle manomissioni che alterano, impoverendoli, i sistemi naturali del nostro pianeta
Ha avuto luogo stamani la cerimonia di inaugurazione del 59° Anno Accademico dell’Accademia italiana di Scienze forestali ospitata nella bellissima e gremitissima Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, messa a disposizione dall’Amministrazione provinciale.
Nell’accogliere a Palazzo Medici i membri dell’Accademia italiana di Scienze forestali, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Pietro Roselli, ha spiegato quanto sia importante e prezioso il lavoro di questa istituzione di livello nazionale. «La Toscana – ha detto l’assessore – rappresenta un’area forestale interessante per l’intero territorio italiano, perché il 50% della superficie regionale è ricoperta da boschi. L’eccellente funzione dell’Accademia ci consente una sempre maggiore opera di salvaguardia del patrimonio boschivo, a tutela dei valori dell’ambiente. Come amministrazione provinciale – si è impegnato Roselli – attingeremo alla ricerca dell’Istituto per promuovere una politica attenta al benessere del bosco, mettendo in relazione la conoscenza che deriva dagli studi dell’accademia e l’attività pratica per la conservazione del nostro territorio».
La parola è passata, quindi, al Vice Capo del Corpo Forestale dello Stato, Fausto Martinelli, intervenuto in rappresentanza del Capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone. Nel salutare la platea ha ricordato il personale del Corpo dislocato in Toscana ringraziandolo per la preziosa opera che svolge quotidianamente al servizio dei cittadini e dell’ambiente, non mancando d’indirizzare agli scienziati presenti i più fervidi auspici di buona riuscita per gli studi che li attendono.
Dopo l’intervento di Fausto Martinelli ha preso la parole il Presidente dell’Accademia Orazio Ciancio che è passato a dare conto dell’attività scientifica svolta nel 2009 dall’Accademia sottolineando che l’istituzione ha visto confermato il proprio ruolo di «casa» dei forestali italiani e di cabina di regia delle ricerche in materia forestale e ambientale.
Tra le attività di ricerca portate avanti e concluse dall’Accademia nell’anno passato figurano:
– lo sviluppo di una metodologia di valutazione dell’impatto socio economico degli incendi boschivi, su incarico della Commissione europea;
– l’organizzazione di un convegno nazionale tenutosi a Roma sul tema della lotta alla desertificazione, in collaborazione col Corpo forestale dello Stato e con la Federazione italiana dei dottori agronomi e forestali;
– lo studio di interventi selvicolturali e di operazioni forestali finalizzate ad accrescere la biodiversità degli ecosistemi, per conto del ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare;
– l’analisi delle relazioni tra cambiamenti climatici e risorse forestali, per conto dell’Università di Bari;
– la definizione di linee guida per la gestione sostenibile della vegetazione di sponda, su commissione della Regione Toscana;
– la definizione di modalità di gestione forestale sostenibile degli ungulati selvatici negli ecosistemi forestali, su incarico dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel Settore Agricolo-forestale (Arsia) della Regione Toscana.
Infine, vale la pena menzionare che la sede dell’Accademia ha ospitato letture, convegni e incontri di altra natura tra cui la presentazione del volume celebrativo del 50° anniversario dell’istituzione della Riserva naturale statale integrale di Sasso Fratino, la prima ad essere stata istituita in Italia, pubblicato dal Corpo forestale dello Stato.
Come ogni anno, prima di dichiarare aperto l’Anno Accademico, a chiusura del proprio intervento il Presidente ha invitato i giovani ad avvicinarsi all’Accademia per essere partecipi del progetto che vede l’istituzione fiorentina proporsi quale teatro culturale del pensiero libero, creativo e innovativo in materia forestale e ambientale.
Ha preso quindi la parola il prof. Gianfranco Bologna, Direttore scientifico e culturale del Wwf Italia, Segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei che costituisce la sezione italiana del Club di Roma, curatore dal 1988 dell’edizione italiana del noto rapporto State of the World emesso dal Worldwatch Institute, autore di numerosi libri su natura e sviluppo sostenibile, esperto non governativo in molti dei principali summit internazionali a tema ambientale.
Vale la pena ricordare, per inciso, come il Club di Roma sia quell’istituzione internazionale che prima di altre seppe analizzare e segnalare la cosiddetta «questione ambientale» pubblicando nel 1972 il conosciutissimo Rapporto sui limiti dello sviluppo o Rapporto Meadows. Precorrendo i tempi, nel Rapporto si prediceva che la crescita economica non sarebbe potuta continuare indefinitamente a causa della limitata disponibilità di risorse naturali e alla limitata capacità di assorbimento degli inquinanti da parte del pianeta: il tutto felicemente riassunto dall’affermazione che «lo sviluppo illimitato è impossibile in un ambiente limitato». Le varie crisi che la nostra società patisce sembrano confermarlo.
Docente di Gestione delle risorse naturali e sostenibilità dello sviluppo nell’Università di Camerino, il prof. Bologna ha ritenuto bene di proporre una dotta Prolusione sul tema Biodiversità e Sustainibility Science, incentrata sul tema della difesa della diversità biologica dalle manomissioni che alterano, impoverendoli, i sistemi naturali del nostro pianeta. Un tema attualissimo, dato che l’Onu ha proclamato il 2010 «Anno internazionale della biodiversità» programmando una serie di eventi celebrativi in tutto il mondo, a cominciare dal 22 maggio, indetto «Giorno internazionale per la diversità biologica».
Al termine della prolusione sono stati consegnati i diplomi alle personalità prescelte quali nuovi Soci Accademici.
(Fonte Corpo forestale dello Stato)