Cinque giorni per il Mediterraneo

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Il congresso della Commission Internationale pour l’Exploration Scientifique de la Mer Méditerranée sottolineerà la fragilità del Mediterraneo e del suo habitat. L’Ismar-Cnr partecipa con contributi scientifici sui vari problemi ambientali del Mare Nostrum

Più di mille ricercatori provenienti da 26 nazioni diverse si ritroveranno a Venezia, dal 10 al 14 maggio 2010, per il 39° congresso della Ciesm (Commission Internationale pour l’Exploration Scientifique de la Mer Méditerranée). Nella giornata inaugurale, che si terrà nelle sale del Palazzo del Cinema al Lido (a partire dalle ore 10), sono previsti gli interventi istituzionali, tra gli altri, del ministro italiano dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, e del Principe Alberto II di Monaco, presidente del Ciesm.

La conferenza Ciesm torna a Venezia dopo 84 anni. Ad organizzare logisticamente l’evento, su delega del ministero dell’Ambiente è l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr), struttura di ricerca impegnata negli studi sul Mediterraneo con sedi operative dislocate in varie regioni.

«L’accoglienza rientra nella strategia di apertura dell’Italia alla politica euro-mediterranea» spiega Roberto Zonta, delegato dell’istituto per l’organizzazione, che aggiunge: «il Ciesm è un importante contesto da oltre un secolo, che offre strumenti di collaborazione efficaci cui i Paesi mediterranei hanno dato sempre grande seguito».

Il Mediterraneo è un mare estremamente vulnerabile, dove le forti pressioni legate alle attività antropiche e ai cambiamenti climatici si aggiungono ai numerosi fattori naturali di rischio quali i vulcani, le frane e i terremoti sottomarini. Le tematiche che verranno trattate durante il congresso rientrano in tale ambito di interesse centrale e includono l’effetto degli eventi estremi dal punto di visto ecologico, la salvaguardia delle aree costiere, i rischi geologici, l’ultima generazione di strumenti e innovazioni tecnologiche, le biotecnologie.

«I lavori congressuali veri e propri, che inizieranno martedì 11 maggio, si svolgeranno nelle sale del Palazzo del Casinò. Le mattine saranno dedicate a tavole rotonde (panel), mentre nel pomeriggio saranno esposte, in sessioni parallele, le presentazioni scientifiche dei ricercatori partecipanti», prosegue Zonta. Il Cnr partecipa ai lavori scientifici con numerosi ricercatori e istituti.

Nel primo panel si discuterà sul tema «Signs of change»: «Cioè dei cambiamenti idrologici, degli effetti della tropicalizzazione, della situazione dell’inquinamento nelle aree costiere e dei porti, e del triste fenomeno delle “zone morte” dove l’anossia conduce alla mortalità massiva delle specie bentoniche», spiega Katrin Schroeder dell’Ismar-Cnr.

Nel secondo panel della giornata il tema sarà la salvaguardia della laguna di Venezia, con particolare attenzione al progetto Mose. «Il Cnr è coinvolto nello sviluppo della modellistica previsionale per le maree della Laguna. L’affidabilità dei modelli usati per decidere quando alzare le barriere del Mose è essenziale e deve tenere conto di molteplici interessi: quelli degli operatori turistici e dei cittadini, quelli industriali di Marghera e quelli del porto turistico – spiega Fabio Trincardi, direttore Ismar-Cnr -. L’Ente offre a tale scopo una consulenza scientifica fondamentale, grazie anche ai dati forniti dalla piattaforma oceanografica “Acqua Alta”, collocata al largo del golfo di Venezia, in grado di tenere sotto costante controllo la situazione del mare e dei fenomeni atmosferici».

Tra le altre partecipazioni dell’Ente quella di Salvatore Mazzola, direttore dell’Istituto per l’ambiente marino costiero (Iamc-Cnr), che parteciperà al panel n.4: «Si discuterà delle reti di ricerca costituite da diversi enti e paesi, sui modelli per la loro migliore armonizzazione, sulla condivisione di dati telerilevati e acquisiti in situ nella prospettiva di un più efficace monitoraggio del Mediterraneo».

Nell’atrio del Palazzo del Casinò saranno allestiti stand espositivi delle attività svolte da varie istituzioni e aziende italiane che operano per lo studio e la tutela del mare. Quattro i Dipartimenti del Cnr presenti: Terra e ambiente, Information and Communication Technology, Sistemi di produzione, Energia e Trasporti.

(Fonte Cnr)