Una finestra sul territorio aperta verso il cittadino. Dalle caratteristiche geologiche alle informazioni sul dissesto, fino alle verifica delle azioni messe in campo dallo Stato: è in Rete il Portale del Servizio Geologico
Cosa si nasconde nel sottosuolo italiano? A che punto sono gli interventi statali messi in atto per salvaguardare il territorio nazionale? La zona in cui abito è stata soggetta a frane? Le risposte a queste domande, le più comuni da parte dei cittadini, oggi si possono trovare on line nel nuovo Portale del Servizio Geologico d’Italia/Ispra, presentato questa mattina a Roma. Uno strumento pensato non solo per gli addetti ai lavori e con finalità di supporto alle politiche nazionali relative al territorio, ma anche per consentire ai cittadini di accedere personalmente alle informazioni geologiche e persino di verificare se e come sono state portate avanti le azioni a tutela del suolo nazionale.
Il nuovo portale riunisce tutte le banche dati di oltre 10 progetti che, con modalità e obiettivi diversi, monitorano il territorio nazionale analizzandolo a fondo in tutte le sue caratteristiche. È come avere a portata di mano una fotografia dinamica e costantemente aggiornata del suolo e del sottosuolo italiano.
Concepito per essere lo strumento di riferimento nazionale anche per una corretta pianificazione territoriale, il portale geologico, infatti, si rivela utile ai cittadini per ricercare informazioni, visualizzare le peculiarità del suolo e del sottosuolo e controllare le caratteristiche degli interventi finanziati dal ministero dell’Ambiente, tra i quali lo stato di attuazione per la mitigazione del dissesto. Come avviene con ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo), uno dei progetti presenti all’interno, che monitora le azioni messe in campo dal Ministero (3217) a tutela del territorio nazionale nell’ambito del rischio idrogeologico.
Oppure attraverso Iffi (Inventario dei fenomeni franosi in Italia) è possibile sapere se il territorio in cui si abita è stato in passato soggetto a frane e quindi a rischio. Sovrapponendo, infatti, la mappa contenuta nel portale con quella di Google Earth, si può individuare la zona di interesse e l’eventuale presenza di eventi franosi. On line, si trovano ben 485.004 frane censite lungo tutto il territorio nazionale, incluse le più recenti come quelle di Maierato, Ventotene e San Fratello.
Il nuovo strumento geologico permette, inoltre, di conoscere tutti i processi tettonici attivi in Italia (presenti nella banca dati di Ithaca, ITaly HAzard from CApable faults), compresi quelli di particolare interesse dai quali potrebbero generarsi rischi naturali.
Tecnologicamente molto avanzato e di facile e pratica consultazione, il portale contiene tutte le informazioni geologiche costantemente aggiornate. Ciò significa che nuove frane o altri nuovi eventi di dissesto saranno immediatamente presenti on line. Infine, in accordo con gli standard internazionali per l’interoperabilità, il viewer del Portale, oltre a permettere lo scambio di Metadati e servizi di mappe tra paesi diversi, è uno dei pochi al mondo a collegarsi ai cataloghi europei e mondiali, come OneGeology e OneGeology-Europe.
«È noto quanto la geologia influenzi l’economia e la vita delle nostre popolazioni, basti pensare alle ultime calamità naturali quali il terremoto dell’Aquila e le frane in Sicilia e Calabria – ha dichiarato il Sub Commissario dell’Ispra, Emilio Santori – l’informazione geologica ha una funzione importante nell’indirizzare lo sviluppo economico e sociale nei limiti imposti da una gestione attenta di suolo, territorio e ambiente. La legge istitutiva del ministero dell’Ambiente garantisce l’accesso ai dati ambientali anche ai cittadini e l’Ispra si muove nella direzione della diffusione dell’informazione e della sensibilizzazione del grande pubblico».
«Siamo consapevoli – ha dichiarato il dott. Leonello Serva, Direttore del Servizio Geologico d’Italia dell’Ispra – che il Portale contribuirà a mettere nella giusta evidenza, da un lato i problemi connessi ad un Paese esposto ai rischi geologici, dall’altro le potenzialità che il territorio offre in termini di risorse. Questo processo virtuoso contribuirà ad una corretta ed oculata gestione delle risorse economiche finalizzata alla prevenzione e mitigazione del rischio e ad una più incisiva tutela territoriale».
«Il collegamento che il portale italiano permette con quelli degli altri stati non è una caratteristica marginale – ha commentato Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys – ma evidenzia la necessità di sinergie continue in campo geologico a livello europeo. Se si pensa che ogni cittadino europeo, durante la vita, usa 460 tonnellate di sabbia e ghiaia, 166 tonnellate di petrolio, 39 tonnellate di acciaio e 1 tonnellata di rame e che i Paesi del continente ancora non hanno una posizione comune su energia, risorse naturali e tanti altri aspetti, è facile intuire quanto sia importante che l’Unione europea si doti di un organismo preposto alle attività geologiche, purtroppo ancora assente».
(Fonte Ispra)